Puntata 6 giugno - Lotta contro il tempo

Niccolò, chiuso in carcere, è depresso e non vuole nemmeno incontrare il suo avvocato. Come può Rossana andare a trovarlo considerato che si lamenta in continuazione peggio di una prefica?
Per demoralizzarlo ancora di più? E’ questo che Ettore cerca di far capire alla donna… ed infatti in parlatorio, invece della madre, Niccolò vede entrare Ferri. Il cambio di programma non piace al detenuto che affronta il visitatore con ira. Ma Ettore non si scompone, ne ha viste ben di peggio nella sua lunga vita! Subito rinfaccia al figlio di Rossana di avere avuto sempre tutto dalla vita, troppo, ed ora, al primo inghippo, non sa fare altro che piangersi addosso. Deve reagire! Lo invita a non arrendersi e a dimostrare di essere un uomo prendendo in mano il proprio destino. Lui e Rossana, dal canto loro, faranno il possibile per dimostrare la sua innocenza.
Per il momento, però, la Grimani non fa altro che deprimere ancora di più tutti coloro che le stanno attorno. A farne le spese è la povera Cecilia che, come se non bastassero i suoi problemi con Ivan, deve pure fare coraggio alla madre. Bene ha fatto Ettore a non lasciarla andare in carcere: Niccolò si sarebbe abbattuto del tutto.
Viviana informa Cecilia che, anche se la gravidanza sta procedendo bene, resterà ancora a vivere con Ivan, per cercare di creare la giusta atmosfera a beneficio della bambina che nascerà. Il motivo è solo questo, non deve pensare la Castelli che ci sia altro. Dopo aver ribadito che fra lei e Bettini è tutto finito, Cecilia invita la Guerra, d’ora in poi, a lasciarla fuori dalle loro vite.
Ivan, dopo aver appreso da Viviana il suo colloquio con Cecilia, le scrive una email dove ribadisce di amarla e di non volerla perdere, e le chiede di incontrarla.
Laura è insoddisfatta perché le confidenze che ha fatto a Valerio su Niccolò non hanno portato nessun beneficio al gigolò. Subito però rassicura il preoccupato Sebastian: la sua testimonianza non sarà messa a verbale. Il socio è esterrefatto e non può credere che la Beccaria rischi tanto la sua futura nomina per salvare un fallito come Niccolò. “Gli voglio bene e so che è innocente” si giustifica l’amante dalla benda nera.
Anche Ettore si sta dando da fare per dimostrare che il figlio di Rossana è innocente. Pertanto convoca il rivale per chiedergli di rinviare il Consiglio di Amministrazione per il bene di suo nipote. Tutta la famiglia deve fare quadrato intorno a Niccolò e le beghe societarie, per il momento, devono essere accantonate. Ma il boss non crede alla buona fede del tycoon ed è certo che sotto alla proposta si nasconda un tranello. Proprio per questo lo accusa di vigliaccheria. Ribadisce inoltre che a lui della sorte del nipote non gliene può fregare di meno e non chiederà nessun rinvio della riunione. E’ deciso, anzi, a schiacciare il rivale; prima di tutto offendendolo in quanto lo definisce “un vecchio guerriero arrugginito nel bel mezzo del suo inesorabile declino”.
Antonio, dopo aver legato Serena e Viola come due belle salame, le mette al corrente che è inutile che si scaldino tanto perché ormai Damiano è già morto. Ed è quella la sorte che toccherà anche a loro. Viola gioca la sua ultima carta: se l’ex complice le ammazzerà non verrà mai in possesso della valigetta contenente il denaro già pronto per il riscatto di Bauer. Serena si recherà a prendere il malloppo e Viola resterà con lui come ostaggio.
Ma devono fare presto perchè il catorcio con dentro Damiano è già stato sollevato dalle ganasce della gru e pronto per essere ridotto ad un piccolo cubetto di lamiera…