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il colore del tuo forum 
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Alberto incalza con le domande
Rossana, la quale cerca di arrampicarsi sugli specchi sotto lo sguardo ironico e
divertito di Corrado. Se la vendetta si gusta fredda, Corrado sta ora godendo
come un riccio in calore! Gode un po' meno, però, quando Alberto fa atterrare il
suo pugno sul suo muso sogghignante.
Per nulla intimorito e, anzi, ancora più in vena di
togliersi i sassoloni che da anni alloggiano nella sua scarpa, il Braschi
osserva Rossana che cerca di trascinare Alberto fuori dalla stanza per evitare
che oda ulteriori confessioni, ma Corrado incalza sparando una bordata che
lascia il suo ex titolare senza parole: 19 aprile 1982. Quindi prosegue: io ero
là quando Carol dava alla luce vostra figlia, che non è morta ma, soprattutto,
che Rossana sapeva tutto. Prosegue poi nella sua confessione affermando che la
bimba venne messa subito in rianimazione perchè al momento del parto non
respirava, e che lui stesso pagò il patologo perchè firmasse la sua
dichiarazione di morte. Quindi la neonata venne messa in un istituto e adottata
dopo pochissimo tempo. Tutto questo, ovviamente, sotto le precise direttive di
Rossana.Poi, alzando la voce, affronta il Castelli chiedendogli con disprezzo:
"Chi è più indegno, io o tua moglie?".
Per avvalorare le sue dichiarazioni il Braschi consegna ad
Alberto la fotografia di Serena, dopo averne pronunciato nome e cognome e
specificato che è un avvocato. Ma, afferma dietro richiesta del Castelli, lei sa
di essere adottata ma non conosce il nome dei veri genitori.
Patetica, la Grimani riprende fiato ma solo per peggiorare
la sua già pessima situazione, in quanto cerca di convincere il marito che se la
figlia non sa nulla non è il caso che lo apprenda proprio adesso, e che loro due
possono continuare la loro vita come se nulla fosse successo. Uscito dal letargo che per 30 anni ha mantenuto nella sua vita
coniugale, Alberto ora si chiede chi è la donna con cui ha vissuto tutta la
vita.
Finite le rivelazioni, le accuse e le controaccuse,
Alberto sta per salire in macchina cacciando Rossana che lo invoca di
perdonarla, quando un improvviso malore al braccio sinistro (chiaro sintomo di
infarto) lo aggredisce. Ciò non toglie che lanci alla moglie una sentenza
definitiva: "Il nostro matrimonio è finito!".
Finalmente sbarbato (e sicuramente più gradevole) Riccardo
sta preparando le valigie sotto lo sguardo rammaricato di Cecilia. Per
consolarla il Braschi afferma che la lascia i buone mani, cioè i suoi
genitori...
Un aitante giovanotto di nome Niccolò se la sta godendo
sotto il sole ed a bordo di un fuoribordo quando viene redarguito
telefonicamente perchè "il suo uomo" non è riuscito a bloccare certi
finanziamenti a Bruxelles. E' ovvio che si parli del progetto della valle, che
l'uomo dalla parlata sudamericana è uno degli investitori e che l'uomo che ha
toppato è Riccardo.
Alessia cerca di giustificarsi agli occhi di Adriano,
nascondendosi dietro ad una frase pretestuosa: "L'ho fatto per noi!". Prosegue
poi complimentandosi di aver fatto la cosa giusta, ed anche Francesco l'ha fatta
sparendo dalla loro vita. Il falso dott. Riva, però, si sente ora umiliato
perchè Alessia ha cancellato la parvenza di rispettabilità che si era creato,
seppur falsamente, agli occhi del padre, quel padre che, nonostante tutto, ha
sempre cercato di emulare. Preso da un eccesso di rabbia stacca dalla parete il
quadro che contiene la falsa laurea in medicina e scagliandolo a terra lo riduce
in mille pezzi.
Mentre vaga per le vie della città, Adriano ripensa a
quando il padre gli chiese se aveva qualcosa da confidargli, nel bene e nel
male, e l'abbraccio spontaneo nel momento del saluto. "Volevo che tu fossi fiero
di tuo figlio" gli comunica mentalmente.
Destino o una ragionata logica? Fatto sta che Adriano si
reca nella stazione dei treni proprio mentre il padre sta salendo su uno di
essi. Dapprima lo aggredisce accusandolo di star scappando nuovamente, ma quando
sente la motivazione per la quale Francesco se ne sta andando, e cioè che non
vuole rovinare la vita del figlio per la seconda volta, Adriano si commuove. Il
treno parte mentre padre e figlio si stanno abbracciando.
Rossana, la quale cerca di arrampicarsi sugli specchi sotto lo sguardo ironico e
divertito di Corrado. Se la vendetta si gusta fredda, Corrado sta ora godendo
come un riccio in calore! Gode un po' meno, però, quando Alberto fa atterrare il
suo pugno sul suo muso sogghignante.
Per nulla intimorito e, anzi, ancora più in vena di
togliersi i sassoloni che da anni alloggiano nella sua scarpa, il Braschi
osserva Rossana che cerca di trascinare Alberto fuori dalla stanza per evitare
che oda ulteriori confessioni, ma Corrado incalza sparando una bordata che
lascia il suo ex titolare senza parole: 19 aprile 1982. Quindi prosegue: io ero
là quando Carol dava alla luce vostra figlia, che non è morta ma, soprattutto,
che Rossana sapeva tutto. Prosegue poi nella sua confessione affermando che la
bimba venne messa subito in rianimazione perchè al momento del parto non
respirava, e che lui stesso pagò il patologo perchè firmasse la sua
dichiarazione di morte. Quindi la neonata venne messa in un istituto e adottata
dopo pochissimo tempo. Tutto questo, ovviamente, sotto le precise direttive di
Rossana.Poi, alzando la voce, affronta il Castelli chiedendogli con disprezzo:
"Chi è più indegno, io o tua moglie?".
Per avvalorare le sue dichiarazioni il Braschi consegna ad
Alberto la fotografia di Serena, dopo averne pronunciato nome e cognome e
specificato che è un avvocato. Ma, afferma dietro richiesta del Castelli, lei sa
di essere adottata ma non conosce il nome dei veri genitori.
Patetica, la Grimani riprende fiato ma solo per peggiorare
la sua già pessima situazione, in quanto cerca di convincere il marito che se la
figlia non sa nulla non è il caso che lo apprenda proprio adesso, e che loro due
possono continuare la loro vita come se nulla fosse successo. Uscito dal letargo che per 30 anni ha mantenuto nella sua vita
coniugale, Alberto ora si chiede chi è la donna con cui ha vissuto tutta la
vita.
Finite le rivelazioni, le accuse e le controaccuse,
Alberto sta per salire in macchina cacciando Rossana che lo invoca di
perdonarla, quando un improvviso malore al braccio sinistro (chiaro sintomo di
infarto) lo aggredisce. Ciò non toglie che lanci alla moglie una sentenza
definitiva: "Il nostro matrimonio è finito!".
Finalmente sbarbato (e sicuramente più gradevole) Riccardo
sta preparando le valigie sotto lo sguardo rammaricato di Cecilia. Per
consolarla il Braschi afferma che la lascia i buone mani, cioè i suoi
genitori...
Un aitante giovanotto di nome Niccolò se la sta godendo
sotto il sole ed a bordo di un fuoribordo quando viene redarguito
telefonicamente perchè "il suo uomo" non è riuscito a bloccare certi
finanziamenti a Bruxelles. E' ovvio che si parli del progetto della valle, che
l'uomo dalla parlata sudamericana è uno degli investitori e che l'uomo che ha
toppato è Riccardo.
Alessia cerca di giustificarsi agli occhi di Adriano,
nascondendosi dietro ad una frase pretestuosa: "L'ho fatto per noi!". Prosegue
poi complimentandosi di aver fatto la cosa giusta, ed anche Francesco l'ha fatta
sparendo dalla loro vita. Il falso dott. Riva, però, si sente ora umiliato
perchè Alessia ha cancellato la parvenza di rispettabilità che si era creato,
seppur falsamente, agli occhi del padre, quel padre che, nonostante tutto, ha
sempre cercato di emulare. Preso da un eccesso di rabbia stacca dalla parete il
quadro che contiene la falsa laurea in medicina e scagliandolo a terra lo riduce
in mille pezzi.
Mentre vaga per le vie della città, Adriano ripensa a
quando il padre gli chiese se aveva qualcosa da confidargli, nel bene e nel
male, e l'abbraccio spontaneo nel momento del saluto. "Volevo che tu fossi fiero
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sente la motivazione per la quale Francesco se ne sta andando, e cioè che non
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treno parte mentre padre e figlio si stanno abbracciando.
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