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il colore del tuo forum 
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Rossana, con una faccia di bronzo da far invidia
all'atleta giunto terzo ad una gara di bocce, rinfaccia a Carol di essere una
pessima madre perchè ha lasciato partire Lavinia, pur in un momento così
doloroso della sua vita, per dedicarsi anima e corpo a raffazzonare le azioni
della holding. Ma da che pulpito viene la predica, le rinfaccia la cognata,
proprio lei parla di madri degeneri dopo aver esautorato il legittimo erede di
Alberto, nonché suo figlio!
Il figlio, cioè Niccolò, sta rinfacciando al suo amico
Riccardo che aver accettato la proposta di Rossana, e non essersi invece alleato
con lui, è una dimostrazione per l'esterno di poca fiducia nei suoi confronti, e
lo invita ancora a schierarsi al suo fianco: insieme onoreremo la memoria e la
volontà di Alberto.
Come Amleto, lo mette di fronte ad un dilemma: la poltrona
o l'amicizia? La risposta di Riccardo è elusiva, anzi, quasi minacciosa, dettata
dalla gelosia perchè, proprio in quell'istante, Niccolò riceve la telefonata di
Serena che lo ringrazia per un dono che il ragazzo le ha inviato a
casa.
Ed allora, per la seconda volta, il Braschi rinfaccia
all'amico di tenere all'oscuro Serena che dietro a tutta la vicenda della valle,
e della conseguente vendita dell'hotel Bassani, c'è proprio lui, quello che lei
reputa un amico. E' proprio vero: la lingua batte dove il dente
duole!
Cecilia fa gli auguri al suo fratellone, ma non vengono da
questi graditi. Anzi, le rammenta di non essersi schierata dalla sua parte, e
che non crede lo abbia fatto per non contrastare la madre (come da lei
affermato) ma solo per non perdere Riccardo, quel caro amico che lo ha pugnalato
alle spalle.
Amaramente la saluta augurandosi che questa vile azione
non sia, a sua volta, rivolta anche contro di lei.
Quindi il giovane Castelli si reca a trovare Serena
nell'hotel in montagna, hotel che ha già chiuso, ma non per mancanza di clienti
- gli spiega la ragazza - ma per colpa delle Società che hanno messo gli occhi
sulla valle. Poi, all'improvviso, con sguardo meravigliato gli chiede come mai
non ne sia al corrente, visto che è tanto amico di colui che ha combinato questo
pasticcio: Riccardo.
Se fosse andato da lei per confessare il suo peccato, non
si sa. Comunque Niccolò, pur avendo l'occasione di chiarire le cose, non lo fa,
e giustifica il suo arrivo con l'intenzione di festeggiare con Serena il suo
compleanno, l'unica persona che lo fa sentire bene.
Corrado è preoccupato per il livore e la sete di vendetta
di Rossana, e cerca di convincerla a non iniziare delle guerre interne già da
prima che si riunisca il nuovo Consiglio di Amministrazione. L'uomo ha paura di
perdere il giocattolino che insegue da 30 anni, e non gli fanno certo piacere le
parole della Grimani che urla inviperita: "Io sono il presidente e qui si fa
quello che decido io". "Ed io non so il tuo tirapiedi" controbatte il Braschi
con sguardo minaccioso. Rossana, rendendosi conto di avere il coltello solo
dalla parte della lama, si calma e gli ribadisce la propria fiducia. Tutto
sommato fra loro esiste un forte legame: il tatuaggio che hanno sulla pelle è un
destino comune...
Come il tatuaggio che Ettore sta osservando davanti allo
specchio? Poi, infilatasi la camicia, telefona ad Ivan il quale gli chiede se ha
deciso di rendere nota la sua ricomparsa. Fra poco, afferma il Ferri, prima devo
vedere due persone.
Inferocita come un leone che si vede portare via la preda
da una coraggiosa iena, Rossana convoca nel suo ufficio presidenziale Ivan e
Carol, comunicando che dovrà prendere seri provvedimenti contro di loro. Ritiene
indecente la scalata alle azioni della holding effettuata dai due complici, che
hanno approfittato del doloroso momento della morte di Alberto, e usando mezzi
squallidi come, ad esempio, l'assunzione di Serena, indagata per la morte del
marito. Quindi, con un sorrisino soddisfatto, comunica alla cognata che
l'alleanza a suo tempo sottoscritta con Alberto è di fatto annullata. Infine la
congeda assicurandole che farà di tutto per buttarla fuori dalla
holding.
Ettore, come un fantasma quale è stato per oltre quattro
anni, si aggira nelle tenebre della hall deserta del centro commerciale, alla
faccia del vigilantes!
Oltre a lui c'è un'altra persona che occupa un ufficio dei
piani alti. E' Corrado che, molto soddisfatto di se stesso, sta rileggendo il
discorso che ha preparato per l'indomani, quando nel corso del Consiglio di
Amministrazione verrà nominato Amministratore delegato del Gruppo Ferri. Sta
brindando sorseggiando un brandy quando bussano alla porta e subito dopo una
voce lo saluta: "Sono io". Il bicchiere si frantuma in mille pezzi sul
pavimento, e la voce prosegue: "Sono proprio io, il tuo caro e vecchio amico.
Quanto tempo...".
L'espressione terrorizzata di Corrado è simile a quella di
un uomo che ha visto, di fronte a sè, un morto!
all'atleta giunto terzo ad una gara di bocce, rinfaccia a Carol di essere una
pessima madre perchè ha lasciato partire Lavinia, pur in un momento così
doloroso della sua vita, per dedicarsi anima e corpo a raffazzonare le azioni
della holding. Ma da che pulpito viene la predica, le rinfaccia la cognata,
proprio lei parla di madri degeneri dopo aver esautorato il legittimo erede di
Alberto, nonché suo figlio!
Il figlio, cioè Niccolò, sta rinfacciando al suo amico
Riccardo che aver accettato la proposta di Rossana, e non essersi invece alleato
con lui, è una dimostrazione per l'esterno di poca fiducia nei suoi confronti, e
lo invita ancora a schierarsi al suo fianco: insieme onoreremo la memoria e la
volontà di Alberto.
Come Amleto, lo mette di fronte ad un dilemma: la poltrona
o l'amicizia? La risposta di Riccardo è elusiva, anzi, quasi minacciosa, dettata
dalla gelosia perchè, proprio in quell'istante, Niccolò riceve la telefonata di
Serena che lo ringrazia per un dono che il ragazzo le ha inviato a
casa.
Ed allora, per la seconda volta, il Braschi rinfaccia
all'amico di tenere all'oscuro Serena che dietro a tutta la vicenda della valle,
e della conseguente vendita dell'hotel Bassani, c'è proprio lui, quello che lei
reputa un amico. E' proprio vero: la lingua batte dove il dente
duole!
Cecilia fa gli auguri al suo fratellone, ma non vengono da
questi graditi. Anzi, le rammenta di non essersi schierata dalla sua parte, e
che non crede lo abbia fatto per non contrastare la madre (come da lei
affermato) ma solo per non perdere Riccardo, quel caro amico che lo ha pugnalato
alle spalle.
Amaramente la saluta augurandosi che questa vile azione
non sia, a sua volta, rivolta anche contro di lei.
Quindi il giovane Castelli si reca a trovare Serena
nell'hotel in montagna, hotel che ha già chiuso, ma non per mancanza di clienti
- gli spiega la ragazza - ma per colpa delle Società che hanno messo gli occhi
sulla valle. Poi, all'improvviso, con sguardo meravigliato gli chiede come mai
non ne sia al corrente, visto che è tanto amico di colui che ha combinato questo
pasticcio: Riccardo.
Se fosse andato da lei per confessare il suo peccato, non
si sa. Comunque Niccolò, pur avendo l'occasione di chiarire le cose, non lo fa,
e giustifica il suo arrivo con l'intenzione di festeggiare con Serena il suo
compleanno, l'unica persona che lo fa sentire bene.
Corrado è preoccupato per il livore e la sete di vendetta
di Rossana, e cerca di convincerla a non iniziare delle guerre interne già da
prima che si riunisca il nuovo Consiglio di Amministrazione. L'uomo ha paura di
perdere il giocattolino che insegue da 30 anni, e non gli fanno certo piacere le
parole della Grimani che urla inviperita: "Io sono il presidente e qui si fa
quello che decido io". "Ed io non so il tuo tirapiedi" controbatte il Braschi
con sguardo minaccioso. Rossana, rendendosi conto di avere il coltello solo
dalla parte della lama, si calma e gli ribadisce la propria fiducia. Tutto
sommato fra loro esiste un forte legame: il tatuaggio che hanno sulla pelle è un
destino comune...
Come il tatuaggio che Ettore sta osservando davanti allo
specchio? Poi, infilatasi la camicia, telefona ad Ivan il quale gli chiede se ha
deciso di rendere nota la sua ricomparsa. Fra poco, afferma il Ferri, prima devo
vedere due persone.
Inferocita come un leone che si vede portare via la preda
da una coraggiosa iena, Rossana convoca nel suo ufficio presidenziale Ivan e
Carol, comunicando che dovrà prendere seri provvedimenti contro di loro. Ritiene
indecente la scalata alle azioni della holding effettuata dai due complici, che
hanno approfittato del doloroso momento della morte di Alberto, e usando mezzi
squallidi come, ad esempio, l'assunzione di Serena, indagata per la morte del
marito. Quindi, con un sorrisino soddisfatto, comunica alla cognata che
l'alleanza a suo tempo sottoscritta con Alberto è di fatto annullata. Infine la
congeda assicurandole che farà di tutto per buttarla fuori dalla
holding.
Ettore, come un fantasma quale è stato per oltre quattro
anni, si aggira nelle tenebre della hall deserta del centro commerciale, alla
faccia del vigilantes!
Oltre a lui c'è un'altra persona che occupa un ufficio dei
piani alti. E' Corrado che, molto soddisfatto di se stesso, sta rileggendo il
discorso che ha preparato per l'indomani, quando nel corso del Consiglio di
Amministrazione verrà nominato Amministratore delegato del Gruppo Ferri. Sta
brindando sorseggiando un brandy quando bussano alla porta e subito dopo una
voce lo saluta: "Sono io". Il bicchiere si frantuma in mille pezzi sul
pavimento, e la voce prosegue: "Sono proprio io, il tuo caro e vecchio amico.
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