Puntata 9 febbraio - Posti di blocco ad hoc!

Contro Carol e Adriano è stato diramato un mandato di cattura. Valerio non ha altra scelta: i due si sono resi latitanti!
Mentre sono in auto per espatriare i due fuggitivi incappano in un posto di blocco cittadino, ma lo stesso non è stato posto in essere per loro; infatti lo superano tranquillamente, anche se l’ansia si è impadronita di Carol. La donna si rende conto che non possono vivere sempre nell’angoscia e nella paura di essere ritrovati, e Adriano le dà ragione. Pertanto fa fare inversione all’auto.
Ma se si fosse creduto che i due si sarebbero costituiti si sarebbe incorsi in un grave errore. In realtà Riva accompagna Carol in un padiglione in restauro dell’ospedale e la tranquillizza: lì nessuno li cercherà. Nel frattempo cercheranno le prove per scagionarsi… iniziando a indagare su Ettore.
Lavinia giustifica la fuga dei due amanti alla sbalordita sorella; per lei si sono comportati come due persone innocenti che non vogliono tornare in carcere. Serena la fissa perplessa e ammette di non comprendere il suo ragionamento.
Rientrata a casa la stilista vi trova Ettore e lo aggredisce. Non vuole avere più niente a che fare con lui; piuttosto che sottomettersi ancora ai suoi ordini preferisce confessare alla Polizia di essere lei la responsabile dell’incidente. Inoltre non vuole più vedere la madre soffrire.
Strattonando la ragazza per un braccio Ferri la conduce in un buio magazzino per darle l’idea di cosa vuol dire vivere in carcere. Lavinia si spaventa e urlando vorrebbe fuggire, ma Ettore non si scompone, tanto non la udirà nessuno.
Cecilia chiarisce a Zeno che è per il suo stesso bene che lo vuole allontanare. Sa che lui soffre molto e non la può certo dimenticare vedendola tutti i giorni. E’ un gatto che si morde la coda: Cecilia soffre perché sa che lui soffre per lei. Pertanto lo scongiura di non rovinare il ricordo di tutto quello che di bello c’è stato fra di loro. Alla fine Zeno cede, augurandole di essere felice.
Ma quando il barista vede Ivan salutare affettuosamente la Castelli, si precipita da Bettini accusandolo di averle messo contro Cecilia perché la vuole solo per sé. Ivan, anche se timoroso di beccarsi un pugno in faccia, gli fa notare che lui ha fatto tutto da solo. Non ha saputo tenere legata a sé la donna che ama mentendole più di una volta. Cecilia non può vivere allo sbando accanto a lui. Deve dimenticarla!
Infuriato Damiano caccia Viola dal casale, urlando che è una criminale e che gli fa schifo. Viola, amareggiata, gli ribadisce di amarlo e lo supplica di non cacciarla.
Ora che però il poliziotto ha scoperto tutto, la figlia di Sebastian gli confessa che lui ha ragione, era in combutta con il padre per incastrarlo, cosa che però non avrebbe mai fatto perché conoscendolo si è innamorata di lui. Alla fine aveva deciso di salvare Damiano e non il genitore. Ma Damiano non si lascia impietosire e insinua che se avesse le prove del suo tradimento la sbatterebbe in galera.
Sebastian apprende dalla figlia che Bauer ha scoperto il loro tranello. Per Castelli la vittoria è comunque loro perché il vice ispettore sarà screditato per aver indagato sul nulla.