Puntata 31 maggio - Indaga Serena, indaga Viola, indaga Ettore... e Valerio cosa indaga?

Laura ha deciso di non ascoltare i consigli di Sebastian e tosta si presenta in commissariato da Valerio; vuole sapere dall’ex marito che prove ci siano contro Niccolò. Valerio, che per quanto non si scomponga mai e non dia mai segni di vitalità propria, questa volta reagisce meravigliandosi della domanda inopportuna della Beccaria, ma il suo sbalordimento è niente al confronto di quando apprende che la rossa che gli si siede di fronte è una delle tante donne che ha usufruito, pagando, delle prestazioni del gigolò Castelli. Laura vuole testimoniare in suo favore.
Il commissario Bettini, che in precedenza ne ha già passate tante per i comportamenti di Laura, ironizza la sua frequentazione del club JC ed anche che una donna ancora avvenente come lei debba pagare un uomo per farci l’amore. L’ex stilista, però, ribatte che lei non considera Niccolò un uomo oggetto. Ma che prove ha mai la Beccaria in mano per difendere l’amante? Trattandola come fosse una bambina viziata che fa i capricci Valerio la rispedisce a casa.
Anche Rossana difende il figlio affermando testardamente con Ettore che un po’ di sangue sulla barca di Niccolò non è la prova che sia lui l’assassino. Ferri, però, le ricorda che ultimamente il rampollo Castelli si stava comportando in modo strano, e per calmare la sua interlocutrice la rassicura che anche lui crede nella innocenza del ragazzo. Poi la rinfranca comunicandole che si sta già occupando personalmente delle indagini.
Ed infatti il tycoon incontra Valentino per chiedergli la sua collaborazione affinchè Niccolò venga discolpato, ma l’ex socio del conte Gaddi non sembra molto disposto a cooperare, anzi, la sua risposta è che Alfonso quella morte se la sia cercata, qualunque cosa sia accaduta sulla barca del Castelli.
Ma Ettore insiste: il morto aveva dei nemici? E Valentino stesso in che rapporti era con il socio? Al titolare del JC non piacciono le domande e il tono con il quale Ferri gliele sottopone, e prima di andarsene afferma di essere quasi certo che l’assassino sia proprio Niccolò.
Di ritorno dalla cena di gala Carol trova Adriano ancora alzato. Il convivente è assorto e la Grimani gli propone, d’ora in poi, di lasciare fuori da quelle quattro mura i loro problemi lavorativi. E inizia a spogliarsi sul divano… Riva cerca di corrispondere alle calorose effusioni dell’amante, ma il suo pensiero è talmente distante che Carol se ne accorge. Dopo aver inventato la scusa di un giramento di testa, Adriano riprende da dove aveva lasciato, ma invece del viso di Carol gli appare quello di Alessia…è con la sorellastra che sta facendo l’amore.
Serena vorrebbe correre sul luogo segnalato dal localizzatore, ma Viola la convince a pazientare: dopo che Antonio avrà stabilito il luogo del pagamento del riscatto Damiano resterà momentaneamente solo, e loro lo libereranno.
Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi… e il sequestratore scopre che dentro la lampada, che credeva rotta e che invece, dispettosa, si accende improvvisamente, si sta “scaldando” proprio il localizzatore che aveva Serena, e indispettito stordisce il poliziotto. Poi richiama all’ovile il socio e gli ordina di uccidere Damiano.