Puntata 26 ottobre - La puntata delle verità

La famiglia Castelli, dopo che tutti gli ospiti se ne sono andati, resta sola nella grande sala. Matilda si avvicina a Viola sotto lo sguardo preoccupato di Jacopo il quale, fissando la madre, le chiede: “Perché solo ora ti sei fatta viva?”. La donna si giustifica affermando che non era a conoscenza delle menzogne raccontate a loro da Sebastian, e Viola, con la sua solita aggressività, le domanda dove si sia nascosta in tutto quel tempo. La Herrera, con la sua solita dolcezza, ribadisce che è Sebastian a dover dare delle risposte.
Ed infatti Castelli racconta la sua verità: Matilda non era più in grado di fare loro da madre, era diventata un pericolo per la loro vita. E rammenta l’incidente nel quale, oltre ad aver messo a repentaglio la loro incolumità, ha perso il figlio che portava in grembo. La madre ricomparsa ricorda che lei scrisse molte lettere ai figli, ma che Sebastian le comunicò che loro non volevano nemmeno leggerle.
Rimasti soli i due vecchi coniugi si rinfacciano, vicendevolmente, torti e ragioni, già ampiamente noti.
Ancora una volta Viola, raggiunta dalla madre, respinge le sue profferte d’amore accusandola di aver rovinato l’immagine idilliaca che lei aveva del padre, e questo non potrà mai perdonarglielo. Anzi, le rinfaccia, sarebbe stato meglio se fosse morta davvero.
E prosegue nelle sue invettive quando nella sala entra Ettore. Tutto il suo odio si riversa sull’uomo e accusa la madre di essere solo una pedina nelle sue mani. A nulla valgono le parole di Ferri quando ammette che lui non era a conoscenza dell’improvvisata di Matilda. Viola, sempre più inviperita, li caccia via.
Ivan era scappato vedendo Matilda perché non voleva guardare l’espressione di Ettore. Quando il magnate lo raggiunge nella sua abitazione, Bettini si sente preso in giro e non crede alla verità di Ettore, e cioè che lui non sapeva nulla.
In qualità di rappresentante della Medery la Bassani chiede un incontro con l’avv. Giovetti in quanto desidera conoscere il nuovo azionista della società. La figlia di Carol non perde tempo e subito lo rimprovera di essere solo un prestanome. L’arrivo casuale (ma non troppo) di Damiano costringe Serena a presentarlo all’avvocato, sperticandosi in elogi quando afferma sibillinamente che il fidanzato è anche un commissario di polizia, specializzato nella ricerca di traffici illeciti. Pertanto Giovetti deve stare molto attento a concedere la sua identità come prestanome.
Messo alle strette e spaventato Giovetti confessa che il vero proprietario delle quote è Jacopo.
Ma ciò non vuole dire nulla: un conto è possedere delle quote cedute da Donatella, un altro conto è esserne anche il complice. Per Bauer servono prove, e Serena decide di affrontare anche il cugino.
Vanamente, a casa della sposa abbandonata, Francesca cerca di consolarla. Laura è stravolta e non capisce perché capitino tutte proprio a lei.
Più pacato della sorella, Jacopo interroga il padre che sta affogando la sua delusione bevendo. Sebastian ripete sempre le solite frasi: “Dovevo proteggervi da una donna così!”. L’ingegnere ripete: doveva proteggerli? Ma lui crede forse di essere stato un buon padre? Sempre assente, sempre e solo impegnato in loschi affari. Ora Sebastian deve rispondere perché ha mentito per ben 20 anni.