Puntata 23 dicembre - Diana vede Ettore...

Sconvolta e delusa dall’esito del test del dna, Diana si pente di essersi recata a Torino. Spera che vi sia stato un errore, ma Ivan non la può tranquillizzare: quel test non mente. Ma la ragazza non deve disperare. E’ vero, Ettore è stato in passato un mostro, un uomo orribile, ciò però non è un buon motivo per cui non possa – e lo è già stato – un ottimo padre.
Jacopo, considerato che non è riuscito a mettere alla gogna Ettore, si rivolge alla madre. Come può amare un uomo simile? Matilda, però, non vuole essere messa in mezzo fra i due contendenti, non vuole essere usata da nessuno dei due.
Accorsa per spegnere il fuocherello che Jacopo aveva acceso in ufficio per distruggere delle carte, Serena è costretta ad ascoltare il suo sfogo. Farà credere a Ferri di averlo battuto e messo in ginocchio, ma lui lo contrattaccherà. La Bassani lo invita alla prudenza, e dopo averle rinfacciato che anche lui sa essere spregiudicato, più ancora del suo rivale, l’ingegnere si mette a corteggiare quella che dovrebbe essere sua cugina.
Scesa dalla sua stanza svegliata dalle voci di Sebastian e Viola, Laura ammette di non sentire nessun pianto di bambino. Disorientato Castelli si rende conto che forse sta diventando pazzo, ma la Beccaria lo accarezza delicatamente con la speranza di poterlo tranquillizzare. E ci riesce, sfiorando lievemente il volto dell’amato che appoggia la testa sulle sue ginocchia. Ma solo in parte, perché ora Sebastian è convinto che i figli provino per lui solo pietà, non amore filiale.
Però lo convince a tornare nel suo letto e Viola, spaventata dalla reazione del padre, è ora convinta, come il fratello, che il genitore debba sottoporsi alle cure di uno specialista, anche se per Laura è bastevole il loro amore per guarirlo.
Sebbene l’ora non sia delle più propizie, Viola decide di uscire a fare joggins… e nonostante l’ora tarda non è sola nel bosco buio nel quale la ragazza corre sfogando la sua delusione. Infatti, quando cade a terra con una caviglia dolorante, ode dei passi…
Adriano sottopone ad una specie di terzo grado Carol. Non crede che sia stato il destino, o una fatalità, a farle incontrare un vecchio amore. L’atmosfera è però rovinata. Mentre la Grimani si cambia d’abito per recarsi a cena, Adriano fissa la firma di Emmanuel Sabian in calce alla foto, e si fa pensieroso…
Al Winebar, dove ovviamente si recano i due amanti, il dott. Riva nota il fotografo che sta sorseggiando un drink al bar, e gli si avvicina, fissandolo intensamente. Dopo essersi presentati, Emmanuel si scusa con Adriano: non credeva che il suo regalo fosse stato frainteso.
Casualmente ma non troppo, il medico chiede al fotografo se è parente di certa Costanza Sabian, e, guarda caso, è proprio la zia del suo interlocutore. Sfruttando svergognatamente la situazione, Adriano chiede a Emmanuel se può intercedere per lui e farlo assumere nella clinica della quale Costanza è proprietaria.
Carol, da parte sua, ritiene però meschina la richiesta dell’amante, ma lui le fa capire che è solo un modo per tornare a Torino, e starle accanto.
La sincerità è una delle qualità che Ettore usa più frequentemente negli ultimi tempi. A Matilda, che gli chiede se effettivamente abbia giocato un tiro mancino al figlio, Ferri risponde affermando che sì, è vero, ma se lo meritava. E del resto lui non ha mai avuto intenzione di farsi da parte. Ma la Herrera non gli sta forse chiedendo troppo? Prima la donna aveva affermato che non voleva trovarsi fra due fuochi, ora perora la causa del figlio. Ormai la coppia si è assestata su fronti opposti, e Matilda ribadisce che non può essere equidistante fra amante e figlio. E abbandona i locali della holding.
Diana osserva la scena…