il colore del tuo forum 
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Da Sembra che il prosciutto che per tutti questi mesi abbia
coperto gli occhi di Lavinia sia definitivamente scomparso perchè, nonostante
che Adriano si ostini a dichiararle il suo amore, lei lo accusa di non fidarsi
più di lui e pensa addirittura che abbia un'altra amante, ma che questa donna
non sia in possesso di un patrimonio come quello dei Grimani: ecco perchè è
tornato, gli rinfaccia Lavinia. Non sapendo più a che santo voltarsi, il Riva
confessa: "Avevo paura di sposarti".
Ma la lontananza - come dice una vecchia canzone - è come
il vento che spegne i fuochi piccoli ma ravviva quelli grandi, ed è proprio per
questo che lui ha capito quanto l'amasse ribadendole: "Io, senza di te, non sono
niente". Ed è la verità, ma non nel senso che lui vuole farle intendere.
Poi, certo di averla convinta, inizia ad abbracciarla ma
lei si divincola e se ne va.
Ci pensa allora Alessia a cercare di rattoppare la falla
recandosi dalla rivale a perorare la causa del fratello e scusandosi per lui.
Alle rimostranze di Lavinia, Alessia afferma che Adriano è uno spirito libero e
che lei nulla poteva fare per influire sulle sue decisioni. La stilista allora
le rinfaccia che ha notato che fra lei a Adriano esiste uno strano e stretto
rapporto che li lega, rapporto che va ben oltre a quello normale esistente fra
due fratelli. Sorvolando su questa affermazione Alessia asserisce che sta a lei
decidere se dare al fidanzato una seconda possibilità.
Sul probabile mancato matrimonio discutono anche Carol e
Alberto. Quando i due cognati hanno occasione di parlarsi, qualsiasi sia
l'argomento in essere le loro parole sembrano invece rivolte a fatti accaduti in
passato: insomma, parlare a nuora perchè suocera intenda.
Alberto cerca di giustificare l'atteggiamento di Adriano
affermando, seppure inconsapevolmente, il vero: o è un bugiardo o ha paura.
Carol ne approfitta subito per chiedergli: "E' quello che è successo a te in
passato?".
Dalle loro frasi sibilline si intuisce che il Castelli
avrebbe dovuto essere presente in una determinata situazione che la vedeva
protagonista, ma che invece mancò. Lui si difende affermando che si rendeva
conto di quanto lei soffrisse considerandosi un uomo nè arido nè
menefreghista.
Ivan e Carol stanno analizzando l'andamento dei titoli
della holding che non è affatto positivo. E' ovvio che Borsari, per vendicarsi
dell'affronto subito, sta operando con i potenti mezzi che ha a disposizione.
Servono pertanto altri investitori.
Giusto in quel momento si presenta il banchiere che
minaccia non solo Carol, ma anche indirettamente Lavinia. Se vuole lui può
mandare entrambe le Grimani sul lastrico. Quando però la maggiore azionista
della holding ribadisce che lei non gli mai promesso un posto nel Consiglio di
Amministrazione, il Borsari le rinfaccia che era presente, al momento
dell'impegno, anche Edoardo. Ivan, che evidentemente è all'oscuro di tutto ciò,
non prende bene la notizia.
Edoardo, in volo per non si sa dove, ha fra le mani una
strana lettera che rilegge attentamente. La missiva porta la data del marzo 2004
e nella quale Ettore, dichiarandosi suo vecchio amico, gli affida un incarico di
fiducia. L'epistola termina con questa frase: "Devo evitare a mia figlia
l'agonia del male che mi sta distruggendo".
Riccardo è indeciso se accettare la proposta di Alberto
perchè si rende conto che questa lo porterebbe ad avere come sottoposto proprio
il padre. Raggiunto dal genitore, l'avvocato Braschi gli rinfaccia di averlo
"depositato" in un collegio e di essere poi sparito dalla sua vita, fino a
quando Alberto non lo ha portato a vivere con sè.
Quindi, facendogli notare che se il padre non ha
mai rinunciato a nulla a favore del figlio, è ora invece il figlio che può
rinunciare a qualcosa a favore del padre: se lui glielo chiederà, Riccardo
è disposto a rinunciare alla proposta del Castelli.
coperto gli occhi di Lavinia sia definitivamente scomparso perchè, nonostante
che Adriano si ostini a dichiararle il suo amore, lei lo accusa di non fidarsi
più di lui e pensa addirittura che abbia un'altra amante, ma che questa donna
non sia in possesso di un patrimonio come quello dei Grimani: ecco perchè è
tornato, gli rinfaccia Lavinia. Non sapendo più a che santo voltarsi, il Riva
confessa: "Avevo paura di sposarti".
Ma la lontananza - come dice una vecchia canzone - è come
il vento che spegne i fuochi piccoli ma ravviva quelli grandi, ed è proprio per
questo che lui ha capito quanto l'amasse ribadendole: "Io, senza di te, non sono
niente". Ed è la verità, ma non nel senso che lui vuole farle intendere.
Poi, certo di averla convinta, inizia ad abbracciarla ma
lei si divincola e se ne va.
Ci pensa allora Alessia a cercare di rattoppare la falla
recandosi dalla rivale a perorare la causa del fratello e scusandosi per lui.
Alle rimostranze di Lavinia, Alessia afferma che Adriano è uno spirito libero e
che lei nulla poteva fare per influire sulle sue decisioni. La stilista allora
le rinfaccia che ha notato che fra lei a Adriano esiste uno strano e stretto
rapporto che li lega, rapporto che va ben oltre a quello normale esistente fra
due fratelli. Sorvolando su questa affermazione Alessia asserisce che sta a lei
decidere se dare al fidanzato una seconda possibilità.
Sul probabile mancato matrimonio discutono anche Carol e
Alberto. Quando i due cognati hanno occasione di parlarsi, qualsiasi sia
l'argomento in essere le loro parole sembrano invece rivolte a fatti accaduti in
passato: insomma, parlare a nuora perchè suocera intenda.
Alberto cerca di giustificare l'atteggiamento di Adriano
affermando, seppure inconsapevolmente, il vero: o è un bugiardo o ha paura.
Carol ne approfitta subito per chiedergli: "E' quello che è successo a te in
passato?".
Dalle loro frasi sibilline si intuisce che il Castelli
avrebbe dovuto essere presente in una determinata situazione che la vedeva
protagonista, ma che invece mancò. Lui si difende affermando che si rendeva
conto di quanto lei soffrisse considerandosi un uomo nè arido nè
menefreghista.
Ivan e Carol stanno analizzando l'andamento dei titoli
della holding che non è affatto positivo. E' ovvio che Borsari, per vendicarsi
dell'affronto subito, sta operando con i potenti mezzi che ha a disposizione.
Servono pertanto altri investitori.
Giusto in quel momento si presenta il banchiere che
minaccia non solo Carol, ma anche indirettamente Lavinia. Se vuole lui può
mandare entrambe le Grimani sul lastrico. Quando però la maggiore azionista
della holding ribadisce che lei non gli mai promesso un posto nel Consiglio di
Amministrazione, il Borsari le rinfaccia che era presente, al momento
dell'impegno, anche Edoardo. Ivan, che evidentemente è all'oscuro di tutto ciò,
non prende bene la notizia.
Edoardo, in volo per non si sa dove, ha fra le mani una
strana lettera che rilegge attentamente. La missiva porta la data del marzo 2004
e nella quale Ettore, dichiarandosi suo vecchio amico, gli affida un incarico di
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Riccardo è indeciso se accettare la proposta di Alberto
perchè si rende conto che questa lo porterebbe ad avere come sottoposto proprio
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