Puntata 3 febbraio - Papapapa... arrivano i nostri...

Renata minaccia Carol ma si perde in troppe chiacchiere. Le due colleghe che aveva messo come palo l’avvisano che stanno arrivando le guardie. Rinunciando a sgozzare la Grimani, Renata la minaccia però che finirà il lavoro la notte.
Sull’ormai sfondato divano del casale, proseguono le effusioni amorose fra Damiano e Viola; la ragazza è sfrenata, ma il viso dell’amante esprime sempre e solo svagatezza. La sua mente è palesemente rivolta altrove.
La figlia di Sebastian si rende conto che Damiano non è felice accanto a lei e riconosce che si lascia andare solo quando fanno l’amore. Ma il poliziotto si scusa affermando di essere solo preoccupato per il rinvio del processo.
Viola telefona a Andrés in cerca di consolazione; la ragazza è combattuta: non vuole tradire nessuno, e chiede a Perelli se è valsa la pena deludere la fiducia di Sebastian per amore di Serena.
“Sì”, ammette l’ex delfino del boss, e lo rifarebbe tutti i giorni. Ma Viola non si deve illudere: alla fine di tutta la storia qualcuno sicuramente la odierà.
Sebastian raggiunge la figlia al casale per comunicarle una notizia che lei già conosce molto bene: il rinvio del processo di due mesi. A questo punto non ha più senso che la ragazza resti accanto a Bauer; non vuole che continui ad essere la sua amante e pretende che abbandoni Torino per un po’ di tempo. Viola è contraria.
Damiano incontra Giacomo e gli esprime tutti i suoi dubbi sull’omicidio di Carlos. Ma presto conosceranno la verità direttamente dalla bocca del killer, lo rassicura il collega, perché con una scusa è riuscito a convocarlo a Torino. Morales è appassionato di antiquariato e Bauer dovrà interpretare il ruolo di un antiquario.
Mentre sta lasciando il centro commerciale, Damiano scorge Serena e Andrés seduti al tavolino del bar, mano nella mano, e dopo averli salutati lascia la hall seriamente rammaricato.
Se Viola deve lasciare Torino nel capoluogo piemontese è invece riapparso Jacopo. Dopo aver salutato il padre specifica che si trova lì solo per problemi di lavoro. Castelli è felice di vederlo nonostante i problemi che ha creato: è sempre suo figlio! Sommessamente Jacopo – chiaramente pensando a Paola - chiede al padre: “Si può essere felici rinunciando alle cose che ami?”.
Il saggio genitore risponde che “un uomo senza felicità e amore è ancora un uomo, ma senza rispetto per se stesso non è niente”. Poi lo informa che Paola ha lasciato Niccolò ed è partita da Torino.
Jacopo si reca allora in barca dove Niccolò sta affogando i suoi dolori nell’alcol. La partenza della Ventura li fa soffrire entrambi, ma Niccolò non vuole dividere il proprio dolore con il cugino. Gli ordina anzi di sparire dalla sua vita. Per quello che lo riguarda può benissimo restare a Torino, ma stia attento a non incrociare mai più la sua strada.
Graziano mette sull’avviso Adriano che Carol sta rischiando grosso in carcere. Renata, pluriomicida, vuole vendicarsi di lei perché la Grimani l’ha umiliata davanti alle detenute nella sala mensa. Disperato Riva chiede, ancora una volta, l’aiuto del compagno di cella.
Nel frattempo a villa Ferri Ettore sta rampognando irritato Lavinia perché la ragazza non lo ha avvisato della scarcerazione – che avverrà il giorno dopo – di Carol e Adriano. La stilista gli rinfaccia che non vuole che la madre resti 15 anni in carcere da innocente, e questo solo perché lo ha tradito.
E’ notte, e Carol, tutta tremante, stringe nel pugno una matita che pensa di usare come arma di difesa. La porta della cella si apre e la Grimani, sbalordita, può abbracciare Adriano che si è presentato vestito da secondino.