Puntata 31 marzo - Giochi di potere

Laura puntualizza che lei non può essere licenziata in quanto non è una dipendente, ma per Ferri licenziata o sollevata dall’incarico è ininfluente: il risultato non cambia. Per la Beccaria il gruppo si indebolirà con la vice-presidenza di Rossana, ma Ettore ribatte che alla Grimani il potere non ha mai dato alla testa come invece sta succedendo a lei. L’ex stilista mette subito in discussione la lealtà di Rossana ricordando che ha voltato le spalle anche al futuro marito.
Sembra che Laura goda ad essere umiliata in quanto si reca poi dalla stessa Rossana che subito la mette al suo posto: “Io dirigevo la holding mentre tu vendevi straccetti”. Sono duri i luoghi comuni da sconfiggere!
Ma la faccia tosta della Beccaria non arretra certo di fronte a simili offese, e chiede alla nuova vice presidente se preferisca essere la comprimaria di un uomo senza scrupoli come Ettore anziché diventare la sposa di un uomo che ama. E insiste affermando disgustata che lei è una donna che ha mandato a monte il proprio matrimonio solo per una questione di orgoglio.
Orgoglio e pregiudizio. Ce ne sono a iosa nella soap. Carol, infatti, risponde a Lavinia asserendo che Jacopo l’ha offesa e attaccata sul piano personale. La figlia è incredula: non se lo sarebbe mai aspettato, almeno per quel poco che ha conosciuto il progettista.
Laura, sempre a colloquio con la rivale, le chiede se per lei vale la pena rinunciare all’amore per il potere, ma è ancora in tempo per recuperare Sebastian. La Grimani, contrariata, rinfaccia a Laura che non è interessata ai consigli di una donna che per far carriera è passata da un letto all’altro.
Feroce la risposta della Beccaria: Federico le ha confessato che il suo più squallido errore è stato quello di aver avuto una relazione con lei. Poi, prima di congedarsi, con aria di superiorità, Laura appoggia sulla scrivania il bigliettino da visita del locale di Alfonso, consigliando alla dirimpettaia di farci un giretto, così, tanto per rilassarsi.
Ma gli sfoghi non sono finiti. E’ ora la volta di Sebastian a dover sopportare le lagne di Laura, che subito rinfaccia al socio che quella che doveva diventare sua moglie è oggi seduta dietro ad una scrivania che invece avrebbe dovuto essere sua. Castelli la tranquillizza. Prima di tutto non può più recuperare il rapporto con Rossana perché entrambi non si fidano più l’uno dell’altra, e poi ha in mente un piano: colpire l’avversario dove meno se lo aspetta.
Adriano è nervoso - ed ha pure un incubo - perché vorrebbe mettersi in contatto con Alessia, ma la sorellastra ed ex amante ha cambiato numero. E’ preoccupato: perché non gli ha dato quello nuovo?
Quando Carol rincasa e il discorso cade su Jacopo, Adriano - ricordando il suo passato - recita il mea-culpa: si mette nei panni dell’ingegnere ed ammette che sarebbe opportuno concedergli una seconda possibilità. In ospedale si sta comportando molto bene con i bambini. Carol, dura, non si lascia convincere. In sostanza la Grimani si sta comportando con Jacopo come fece a suo tempo con Adriano. Allora vinse il detto: chi disprezza compra!
Viviana e Ivan sono seduti al bar e la futura madre consiglia a Ivan di limitare i contatti fra di loro allo stretto indispensabile. Non vuole più essere trattata come ha fatto Rossana, specialmente ora che la donna ricopre un ruolo molto importante nella holding. Ivan accarezza con dolcezza la pancia di Viviana, e la scena viene vista da Cecilia.
Carol e Sebastian sono una di fronte all’altro. La Grimani giustifica la sua preferenza ammettendo di aver scelto il male minore, anche se Castelli le rinfaccia che se ci fosse l’occasione anche Ettore licenzierebbe i dipendenti senza scrupolo alcuno per mantenere soldi e potere.
Poi Castelli le fa una proposta: lui può offrirle qualcosa che Ettore non le concederà mai. “Appoggiami ed avrai diritto di veto sulle mie decisioni, per salvaguardare il bene della holding e dei dipendenti”. Sebastian è disposto a sottoscrivere nero su bianco l’accordo.
Niccolò e Rossana si stanno dando da fare per annullare il matrimonio e tutto quanto ad esso è riconducibile. Annichilito all’improvviso, Niccolò fissa sconcertato il bigliettino da visita che Rossana ha sulla scrivania. Notando la strana espressione del figlio, la Grimani, con naturalezza, afferma che non è suo ma che glielo ha lasciato Laura.