Puntata 14 aprile - Scurdammoce o passato...

Viviana appare sinceramente ferita dall’atteggiamo con il quale Ivan l’ha praticamente aggredita una volta entrato dalla sua soglia, e si meraviglia: ma come, l’accusa e la condanna per un avvenimento accaduto più di 20 anni prima? Non le ci vuole molto ad immaginare che dietro alle ricerche si nasconda la lunga mano di Cecilia e poi, del resto, chi in gioventù non ha commesso qualche marachella? E’ ovvio che non poteva confessargli così, di punto in bianco, quello che le era capitato, ma lo avrebbe fatto una volta entrati nel giusto contesto.
Ivan decide di chiedere al fratello Valerio di aiutarlo a squarciare il velo che ricopre il passato della Guerra, ma è pessimista: il futuro padre vede il bicchiere mezzo vuoto (speriamo sia acqua!).
Jacopo riapre il vecchio ufficio, disadorno ma ancora funzionale, dentro al quale ha vissuto tante emozioni e tanti dispiaceri in società con il cugino. Ma è proprio qui dentro che lui e Carol vogliono dare inizio alla loro nuova collaborazione e portare avanti il progetto finanziato dalla Fondazione.
Il progettista è entusiasta e decide di archiviare, cioè gettare nel cestino della carta straccia, tutto quello che gli ricorda il passato; pertanto, assieme vecchi opuscoli, nel contenitore finisce pure una fotografia che lo ritrae, sorridente, accanto a Niccolò.
Se una foto finisce nel cestino per chiudere un doloroso avvenimento, tante sono le altre che riemergono dal passato invece proprio per ricordarlo. Sono le foto di Alessia ma in particolare è quello che ha confidato, fino a pochi giorni, al suo diario che fa riflettere Adriano: la sorellastra non ha mai dimenticato il loro amore, pur essendosi ultimamente fidanzata con un collega animatore del resort.
Interpellato dal Riva anche il neo fidanzato – dalla strana parlata italo americana (ma più italo che americana) non sa dove sia sparita la ragazza, ma gli rivela che nella realtà Alessia è sempre apparsa molto strana: a momenti di felice euforia ne alternava altri di tristezza e apatia.
L’ultima sera prima della sua sparizione – ad esempio – gli aveva confessato piangendo che non riusciva a dimenticare Adriano e che pertanto sarebbe partita ma senza lasciare un indirizzo preciso.
Dopo aver lasciato Viola ai suoi deliri, Andres incontra per l’ultima volta Serena mentre sta abbandonando quel locale che ha appena fatto in tempo ad inaugurare e che ora lascia in tutta fretta. I sogni si svegliano all’alba!
A Serena – che gli mostra la propria faccia dispiaciuta – rinfaccia di essersi sentito da lei solo usato. Sperava di diventare un uomo migliore di quello che era fin lì stato e proprio accanto a lei, mentre invece il pensiero della ragazza era unicamente rivolto a Damiano. Ora vuole percorrere la propria strada lontano da chi lo ha fatto tanto soffrire, però le ricorda di essere un uomo finito.
La corda che legava Damiano alle caviglie, è stata sostituita da una lucente catena. Il poliziotto sa che dietro al falso specchio c’è qualcuno che lo sta osservando e lo invita a farsi avanti.
Lo scagnozzo di Viola entra nello scantinato con la pistola in pugno…