Puntata 18 aprile - Le sardine si pescano con i vermi?

Valentino fissa la fotografia di Laura ma la sua espressione non fa una piega. Dopo aver specificato che il suo è un locale serio dove vige la privacy, risponde di non aver mai conosciuto la donna del ritratto. Correttamente Valentino informa Niccolò sulle indagini che sta portando avanti la madre contro Laura, e gli ricorda che per fortuna è stato lui ad essere interpellato e non Alfonso in quanto il conte non è uomo del quale potersi fidare, specialmente dopo essere stato provocato: è un soggetto molto vendicativo. Nonostante però i pericoli ai quali il Castelli va incontro, decide comunque di andare avanti con il suo “lavoro”.
Dopo aver divelto la catena che lo teneva legato al pavimento, Damiano si getta come una furia contro la porta riuscendo a scardinarla, ma per trovarsi poi in un altro locale chiuso. Ruggendo come un toro esprime tutta la sua disperazione, ma viene ben presto bloccato e riportato in cella dal tirapiedi di Viola.
Serena è giustamente preoccupata: il fidanzato ritrovato le aveva promesso di aver chiuso con tutte le sue indagini, mentre ora le telefona per avvisarla di essere all’estero per lavoro. Valerio e Carol la rassicurano, ma la Bassani rimugina…
Finalmente Viola si palesa a Damiano, che alla sua vista resta sbalordito, e lo è ancora di più quando l’ex amante gli rinfaccia di essere a conoscenza del suo tradimento.
Bluffando con l’ultimo asso nascosto nella manica, il poliziotto – che ancora non sa di essere stato intercettato – ribadisce che vuole ancora partire con lei per il Guatemala, anche se il motivo è quello di dimenticare Serena, ma la figlia di Sebastian ha capito che in realtà lui la vuole consegnare alla polizia… e a Bauer non resta che deporre le armi.
Ettore ha invitato a cena Emily. La donna è perplessa perché sa che non ha più azioni da vendere, e gliene chiede il motivo. Ferri fa il lumacone lasciandole intendere di essere rimasto abbagliato dal suo fascino femminile.
Laura accetta l’invito di Sebastian di bere un aperitivo al Winebar, anche se la Beccaria è delusa: il boss non è riuscito a convincere il nipote a passare dalla loro parte. E non lo convincerà mai considerato l’odio che Niccolò nutre per lo zio, odio che aumenta considerevolmente quando lo vede entrare al bar in compagnia della sua matura amante. Subito il gigolò affronta lo zio apostrofandolo con uno spiacevole epiteto, cioè parassita. Il ragazzo è palesemente ubriaco e sinceramente è difficile stabilire chi dei due sia più parassita dell’altro. Perso completamente il controllo di se stesso e di fronte ai clienti allibiti, Niccolò inizia a urlare e a rinfacciare a Sebastian di aver fatto presto a dimenticare Rossana, e l’unico modo per farlo stare zitto è quello di mollargli un pugno ben assestato sul mento… senza interpellare i suoi scagnozzi, come gli aveva appena rinfacciato il brillo nipote.
Laura medica Niccolò nel bagno del centro commerciale, ma al ragazzo non brucia certo la ferita! Ed infatti ammette di aver perso il controllo quando l’ha vista entrare nel bar in compagnia di “un verme simile”, alias Sebastian. Di fronte allo sbalordimento della Beccaria che non capisce tanta furia da parte del ragazzo che, fra l’altro, ammette di conoscere appena, Niccolò le confessa di conoscerla più di quanto lei creda. E mentre Laura passa dolcemente la garza sul mento di Niccolò, l’atmosfera si elettrizza e fra loro scorre un inequivocabile feeling…