Puntata 19 maggio - Finalmente Laura riesce ad avere le opzioni di Niccolò

L’assassino, accuratamente mascherato, preleva il bicchiere nel quale Alfonso aveva bevuto, cancella tutte le sue tracce e poi, dopo averlo afferrato per i piedi, lo trascina via…
La Società che doveva rilasciare il certificato di qualità relativo al progetto di Jacopo, annuncia ad una irritata Carol che i locali non sono stati ritenuti idonei. Serviranno due mesi per metterli a norma.
Mentre solo due giorni – anche se per l’occasione appaiono una eternità – sono quelli che alla banca di Serena servono per racimolare la cifra da lei richiesta. Le due cugine si fissano disperate: riusciranno a salvare Damiano?
La domanda è pertinente perché Damiano stesso teme per la propria vita. Ha visto in faccia il suo sequestratore e, una volta liberato, potrebbe dargli la caccia. Il poliziotto ha già dimostrato di essere peggio di un mastino: Sebastian docet!
Alla domanda che gli rivolge Bauer l’ex complice di Viola risponde: “Chissà!”.
Adriano è attirato come un orso dal miele nella camera di Livia. Ogni scusa è buona per andare a trovare la ragazza. In questo caso le chiede se si è rivolta allo psicologo, ma la Frigerio risponde di no. Non se la sente di raccontare ad un estraneo quello che le sta succedendo, mentre con Riva è stato diverso perché a lei sembra di conoscerlo da una vita. Premurosamente Adriano la accarezza e Carol, che stava entrando nella stanza, li osserva non certo compiaciuta.
Ed infatti, mentre sta parlando al convivente, la Grimani si accorge che lui è svagato, pensa ad altro, e glielo rinfaccia. Oltretutto il suo turno è già finito da un’ora ma lui si è attardato nella stanza della ragazza uscita dal coma. “E’ una amica di Jacopo” è la patetica scusa che il medico riesce ad imbastire. Poi, rendendosi conto di essere stato ridicolo, chiede a Carol scusa perché ultimamente la sta trascurando troppo.
Cecilia incontra Serena nella hall del centro commerciale e le comunica di aver dimenticato la sua agenda telefonica a casa sua, ha urgenza di riaverla ma la sorellastra inventa una scusa per non consegnarle le chiavi di casa. La Castelli, però, ne ha veramente necessità, e si fa aprire la porta di casa dal portiere. Inevitabile l’incontro-scontro con Viola. Cecilia vorrebbe chiamare la Polizia ma la figlia di Sebastian la fa demordere: c’è di mezzo la vita di Damiano.
Ettore invita Rossana ad affrontare Niccolò per capire come mai il figlio sia finito in mezzo a quel giro di prostituzione maschile. La Grimani è restia: ha paura delle risposte. In particolare teme di sentirsi dire che la scelta di vita per la quale Niccolò ha optato lo rende soddisfatto ed appagato.
Ma se sapesse quello che sta facendo il figlio in quel momento! Sta consegnando a Laura i documenti con i quali le cede l’opzione delle proprie quote della holding. La Beccaria, però, in tutta onestà, non gli garantisce che per loro ci sarà comunque un futuro, ma il gigolò innamorato si accontenta di vivere ancora momenti belli come quelli già trascorsi.
Il pericolo è però dietro l’angolo. Niccolò si imbatte in Ettore che, senza tanti preamboli, gli rinfaccia il classico: “So tutto”. Poi ammette che a lui interessa solo la sua opzione delle quote, mentre la madre – anche lei a conoscenza del suo segreto – è preoccupata di sapere che il figlio vende il proprio corpo come lavoro. Quindi, dopo averlo apostrofato con un “sei solo un idiota allo sbando” lo invita a prendere una posizione.
Con cattiva soddisfazione Castelli gli risponde che le sue opzioni lui non le avrà mai: le ha appena cedute a Laura!