Puntata 7 settembre - Fuoco nel fuoco... Adriano commette una cavolata...

Ettore è rientrato a Genova e riceve la visita del detective che aveva incaricato di svolgere indagini per conto suo. L’uomo gli riferisce che il dna consegnatoli è compatibile con quello già in loro possesso. Ferri però ne era già certo: Greta Babich altri non è che Matilda Herrera Diaz, la prima moglie di Sebastian Castelli.
L’ex boss, dopo aver ricevuto le confidenze di un uomo, parlando con Jacopo si lascia andare ad alcune considerazioni che sbalordiscono il figlio: non ama i voltagabbana, ed il potere nella vita ti allontana dalle persone che ami. Alla fine è solo solitudine.
Agnese accoglie con gioia il ritorno di Ettore, e tutta pimpante osserva che lo trova rigenerato: evidentemente il viaggio gli ha fatto bene. Ed infatti Ferri si lascia andare ad una considerazione inaspettata: ha capito che per ottenere i propri scopi non sempre è necessario fare del male. Poi informa la sua fedele domestica che in serata avrà una riunione importante.
Ed infatti il tycoon riceve Rabbolini ed alcuni altri soci di minoranza. A loro confida che vuole rastrellare il più possibile di azioni della holding per poter avere più potere al suo interno e con il fine di condizionare le scelte del suo attuale presidente, sempre che queste vadano contro il bene della holding stessa e dei suoi dipendenti o soci. “Non voglio la guerra, ma la pace”. Ettore viene interrotto dall’entrata improvvisa di Sebastian che andando subito al sodo gli rinfaccia che lui non riuscirà mai nel suo intento. Rispondendo alla precisa domanda di Ferri, Castelli gli risponde che è stato informato della riunione proprio da uno dei suoi attuali ospiti, e gli ricorda che la maggioranza degli azionisti è dalla sua parte. “Per loro sei ancora un ricordo” gli sbatte in faccia con freddo sarcasmo. E prosegue con “Tu non puoi condizionare le mie decisioni”.
Damiano fa presente a Zeno che i Castelli, anche se si sono rifatti una immagine, restano sempre dei poco di buono. Tu hai solo sbagliato – ammette Bauer – e ti servirebbe una donna tranquilla che ti porti serenità, ma Zeno ribatte che a lui piacciono proprio la grinta e la passione dimostrate da Viola.
In palestra Zeno riferisce alla ragazza di aver parlato con Damiano e di avergli ribadito che lei gli piace, ma per Viola lui è solo il suo allenatore, e basta. Fissandola negli occhi Zeno riconosce che se anche sa che lei è pericolosa, lui non ha paura del fuoco. E glielo dimostra baciandola, e poi facendo l’amore, sfrenatamente, sul pavimento della palestra.
Carol si sfoga con Serena. Si è resa conto di aver sbagliato nel far internare Adriano e vorrebbe che fosse dimesso dalla clinica. Non le importa se Riva è ammalato, lo rivuole a casa. Prega pertanto la figlia di preparare le carte per la sua dimissione.
Ma è troppo tardi. Due infermieri prelevano Adriano dalla sua stanza e lo fanno uscire di nascosto. Poi gli somministrano un farmaco che lo rende ancora più intontito e barcollante. Dopo di che lo lasciano nei garage sotterranei di Cento Vetrine, dopo avergli inculcato nella mente che sono tutti suoi nemici e che lui deve difendersi.
Il povero medico, barcollante e con la vista annebbiata, vaga nella hall del centro commerciale, fino a quando cade a terra trascinando con sé un tavolino del bar. Senza sapere come, Riva si ritrova in mano un lungo coltello: non si sa da dove fosse poi spuntato!
Guardandosi attorno inizia a minacciare i presenti, ed anche Serena che lo scorge fra la folla. La Bassani telefona subito a Carol che scende immediatamente, e si avvicina all’amante cercando di calmarlo, ma Adriano urla che in clinica non ci vuole più tornare, e avvicinatosi a Carol le punta il coltello alla gola.