Puntata 28 settembre - Ora è Donatella a puntare la pistola contro il figlio

Ettore si precipita al centro commerciale e chiede a Jill se ha visto una donna aventi le caratteristiche di Matilda; la segretaria lo afferma comunicandogli però che, essendo Sebastian impegnato in riunione, la sconosciuta se ne è andata senza lasciare nessun messaggio. In quel mentre Castelli entra in segreteria e Ferri ne approfitta per porgergli i suoi auguri per le nozze imminenti. I due uomini scendono insieme nella hall dove Ettore scorge Matilda fra la folla, e sfrutta l’occasione per lanciare una frecciata al suo rivale: il passato non muore mai, e anche lui dovrà farne i conti prima di quanto non creda.
Poi, trascinata Matilda nella toilette, Ferri è irritato e rinfaccia alla Herrera di star rovinando i loro piani, ma lei ribadisce che voleva solo guardare in faccia il marito ed esigere da lui delle spiegazioni.
L’ex tycoon le ricorda la crudeltà del Castelli che non esiterebbe minimamente a mentire ancora ai figli per screditarla e la invita, ancora una volta, a fidarsi di lui.
Prima di uscire Ettore dà uno sguardo all’esterno per evitare spiacevoli incontri, poi rientra immediatamente chiedendo a Matilda di entrare in un bagno: Laura sta per entrare. L’ex direttrice ha così modo di vedere dal vivo la sua rivale.
Ferri coinvolge la Beccaria in un discorso di modo che Matilda la possa osservare ed ascoltare per bene. Per prima cosa le ricorda lo scandalo nella quale lei è stata invischiata, facendole comunque gli auguri, ed anzi esprimendole la sua speranza di essere invitato al matrimonio.
Le due ladre fanno ritorno in palestra: Esmeralda è eccitata per la forte sensazione provata, mentre Maya è preoccupata per Cecilia. La Castelli, comunque, è assistita da Serena e Damiano i quali, non vedendola arrivare alla festa, sono corsi subito alla villa.
Bauer, che è stato incaricato delle indagini, promette alla sorella di Serena di recuperare la refurtiva, di grande valore non solo monetario ma anche affettivo. Cecilia riferisce che i ladri avevano la faccia coperta da una maschera bianca da mimo, e che sicuramente uno dei due era una donna. L’ispettore allora collega il furto ad altri già avvenuti ed aventi le stesse caratteristiche.
Quindi il poliziotto si complimenta con la futura cognata perché, grazie alle sue intuizioni ed al suo spirito di osservazione, è certo che ben presto le ladre saranno incarcerate. La Castelli coglie l’occasione per informarlo che ha deciso di entrare in Polizia.
Donatella, dopo aver espletato le pratiche dal notaio, rientra nella sua stanza ma una sorpresa la attende: Adriano. Poco prima la Navarro aveva telefonato a Jacopo il quale le aveva annunciato di non essere partito perché anche Carol si trova in Lussemburgo (?) e consigliandole di lasciare al più presto l’hotel. Ma la donna non fa in tempo a fuggire perché il figlio, pistola in pugno, la blocca.
Subito le rinfaccia di essere a conoscenza di tutto, e cioè che la madre lo ha rovinato solo per soldi. Donatella piange disperata affermando che a un certo punto voleva fermarsi, ma era ormai troppo tardi. Riconosce di essere un mostro e invita il figlio ad ucciderla. Ma lui le chiede: “Perché mi odi così tanto?”.
Sempre piangendo la falsa De Brandi asserisce di non odiarlo e di non averlo mai voluto abbandonare, ma doveva salvarsi la vita fuggendo da un marito violento e ubriacone, pentendosi subito di non aver portato con sé il figlioletto.
Del resto – gli rinfaccia la madre – anche lui e Alessia hanno fatto soffrire tante gente! Vero, ammette Adriano, ma ora lui è cambiato, e non è vero che dopo tanto dolore non si possa tornare indietro: lui ci è riuscito.
Un po’ intenerito dalle lacrime e dalle parole della madre, Riva appoggia la pistola e Donatella subito vi si avventa sopra impugnandola contro il figlio…