Puntata 14 novembre - L'addio di Donatella

Il vigilantes ordina alle donne di togliersi il casco, ma invece di obbedire all’ingiunzione Esmeralda gli punta la pistola addosso. Ettore, sopraggiunto con Matilda, interviene ordinando ai guardiani di aprire le porte e di lasciare che le ladre escano indisturbate onde evitare che qualcuno dei presenti possa farsi male. Le ladre non se lo fanno ripetere due volte e scappano tranne Viola che sferra un violento calcio al petto di Ferri. L’ispettore Bauer ringrazia il tycoon perché, grazie al suo tempestivo intervento, tutto si è risolto in modo incruento, e ipotizza che le donne mascherate siano le stesse che hanno effettuato i furti nelle ville. E’ anche certo, però, che la banda doveva avere un basista perché conoscevano la combinazione della cassaforte.
Zeno, che ha assistito al furto, confida a Damiano che teme di essere coinvolto per i suoi precedenti, e gli riferisce altresì che la banda era composta da sole donne, ma che non ne ha riconosciuta alcuna… anche se la sua espressione è pensierosa e dubbiosa.
Ed infatti il trainer ha capito tutto, e questo perché ha iniziato a sospettare vedendo l’abbraccio scambiato fra Viola ed Esmeralda in precedenza. Perciò affronta l’amante e le rinfaccia la sua “bravata”. In realtà la Castelli non aveva brindato con le socie colta dalla sensazione che Zeno l’avesse riconosciuta, e oltretutto loro hanno parlato, e l’amante avrebbe potuto riconoscere le loro voci.
Esterrefatta da quello che ha visto Matilda esclama: “Ma che valore hanno dato le famiglie a quelle donne?”. Confessa a Ettore di avere provato paura per lui perché, nonostante tutto, ha temuto di perderlo in quanto si è resa conto che ormai lui è parte integrante della sua vita.
Il calcio che ha colpito Ettore è stato così repentino e violento che deve essere stato scagliato da un esperto in arti marziali. Damiano incarica perciò Foti di indagare presso tutte le palestre, ma Valerio gli toglie l’incarico in quanto il questore ha ritenuto che ci possa essere un conflitto di interessi: Zeno, l’unico con la fedina penale sporca presente al furto, è suo fratello.
Con ancora il ghiaccio sulla testa, Jacopo riceve la visita di Laura: si era dimenticato che avevano un appuntamento. Dopo un vicendevole rinfaccio di accuse, l’ingegnere esclama: “Cosa ti aspettavi da un criminale e commerciante d’armi?”. Sicuramente di più di quello che avuto, ma la Beccaria difende ancora il mancato sposo. Prima di andarsene accusa il figlio di Sebastian: “Sei senza cuore”.
“Ciao Adriano, sono io!”. Adriano pensa di essere nuovamente impazzito quando sente una voce provenire dall’oltretomba. Senza perdersi in indugi e convenevoli, Donatella lo invita a raggiungerla in aeroporto, vuole salutarlo per l’ultima volta e consegnargli qualcosa che gli appartiene.
Mentre Riva si sta recando al luogo dell’appuntamento Carol apprende la notizia, dall’ispettore Bettini, che Donatella è viva ma evasa.
Un elicottero è già sulla pista pronto a decollare. Adriano la raggiunge e subito l’accusa di essere una donna senza cuore, ma la madre gli confessa che è solo grazie a lui se questo duro cuore ha ricominciato a battere. Ora vuole dimostrargli l’amore ritrovato e gli consegna l’eredità dello zio, anche se il medico non è certo quello che vuole da lei. Ribadendogli che lei non sarà mai la madre che lui desidera, Donatella si affretta a salire sul velivolo in quanto già si odono le sirene della polizia, portando con sé la visione del viso pieno di lacrime del figlio.