Puntata 23 novembre - Pace fatta fra Laura e Sebastian? Damiano ferito

Sempre più banalmente, e noiosamente, Viola ripeto a Zeno: “Io sono quella che sono”, ma chissà perchè queste reiterate parole fanno pensare ad una sua insicurezza più che a una sua forza. Essendo la porta bloccata dal corpo del trainer, la Castelli inizia a prenderlo a pugni nello stomaco e sul viso, e solo quando Bauer si accascia al suolo sanguinante la manesca ragazza si rendere conto di quello che ha fatto.
Il dott. Riva vorrebbe fare causa all’ospedale ma i precedenti non lo agevolano, gli risponde l’avv. Bassani dal medico interpellata. Troppi pregiudizi ormai si accumulano su di lui, e le probabilità di vincere la causa sono minime. Così come sono minime le probabilità che Adriano possa essere assunto da una clinica privata specialmente dopo il suo licenziamento da un ospedale pubblico.
Considerato che, nella migliore delle ipotesi ci vorranno non meno di due anni per giungere alla sentenza, Carol – come peraltro aveva già fatto in precedenza – chiede all’amante di collaborare con lei alla Medery. Le vite umane, ribadisce la Grimani convincendolo, si salvano anche al di fuori di una sala operatoria.
Laura aspetta… e Sebastian corre nel bosco, a petto nudo e con una fiaccola in mano. Arrestandosi di fronte ad un tronco, prende in mano l’accetta ed inizia a colpirlo con una furia tale da sembrare una belva ferita che sta agonizzando.
Scaricato il suo furore, ed auspicando che abbia ritrovato se stesso, Castelli rientra nella baita tutto infreddolito, ma ci pensa Laura a scaldarlo. Sebastian, però, non vuole la sua pietà, ma non è quella che gli ha portato Laura, ma solo il suo amore e… il suo caldo corpo.
Dopo aver appurato che le impronte digitali trovate sul pezzo di casco sono di Esmeralda Marini, Damiano vorrebbe correre subito in palestra per interrogarla, bloccato momentaneamente da Cecilia, che però decide di seguirlo in palestra, anche perchè il nuovo commissario ha capito che il collega dubita che nei furti sia implicato il fratello Zeno.
Non è stata una bella giornata quella trascorsa da Ettore, e peggiora quando Jacopo lo affronta al Winebar. All’ingegnere non par vero poter sfottere il rivale, anche se, mentendo, nega di essere lui il responsabile del linciaggio mediatico scatenato su Ferri. Però lo informa che ha richiesto al giudice, che deve nominare il nuovo presidente della holding, di essere anche lui fra i candidati. “Largo ai giovani” lo deride lo sfrontato giovanotto.
Un buon vino invecchiato 15 anni è quello che Jacopo offre alla madre, ma per lei ha in serbo anche un’altra sorpresa. Alessio Nisi, giornalista, che porge i suoi omaggi alla donna, è colui che ha scritto l’autobiografia non autorizzata su Ettore Ferri. Tutto soddisfatto il figlio di Matilda la informa che Alessio conosce “cose di quell’uomo che noi non possiamo nemmeno immaginare”.
Viola non si presenta all’appuntamento ed Esmeralda decide di assaltare il furgone portavalori senza di lei. La ragazza, pensa, non ha abbastanza peli sullo stomaco.
In realtà la Castelli, pentita per come ha trattato l’amante, sta medicando Zeno che ugualmente le rinfaccia che Esmeralda è riuscita a tirare fuori da lei il lato peggiore e di averla trasformata in una bestia.
Una macchina che ingombra la strada costringe il furgone portavalori ad arrestarsi. Una volta sceso l’agente si trova di fronte la Marini che minacciandolo lo obbliga ad aprire lo sportello. Ma in quel momento arriva un’auto della Polizia e Damiano, sceso per intimare il “Fermo, Polizia” viene colpito da una pallottola partita dalla pistola di Esmeralda.