Puntata 20 febbraio - Damiano, cosa hai fatto?

Ascanio autista personale di Diana! Sarebbe un sogno per lui. Il fato ha deciso che proprio in quei giorni l’autista della signora Castelli vada in pensione, e lei, ligia alla richiesta fattale dal padre, offre al carcerato in semilibertà quel prestigioso posto di lavoro. Non ha pregiudizi Diana contro Molteno, l’interessamento del padre è per lei un’ottima garanzia. L’idea non piace per nulla, invece, a Jacopo che, pur riconoscendo che il ragazzo ha tutti i diritti di riscattarsi, giudica troppo delicato il compito di accompagnare la moglie nelle sue varie incombenze. Perciò, considerato pure che Ascanio non ha da offrire nessuna referenza, Castelli gli offre un posto da magazziniere.
Solo Ivan potrebbe far ragionare Ferri e convincerlo a non mettersi ulteriormente nei guai. La direttrice del carcere, nel chiedere questo a Bettini, afferma inoltre che vorrebbe proteggerlo, ma Ettore non si fida di lei. Pertanto rischia di essere trasferito in altro penitenziario lontano da Torino.
La Polizia non gradisce le interferenze che il messaggio video di Carol può provocare nelle loro indagini. Oltre che intralciare il loro lavoro la denuncia della Grimani colpisce anche la loro reputazione. Non ci si può fare giustizia da soli!
In particolare Cecilia avrebbe preteso che Thomas le parlasse di questa iniziativa, ma Sironi è solo l’addetto alla sicurezza della donna, non il suo consigliere. E poi, mai e poi mai, Thomas permetterebbe che la loro relazione interferisse sul reciproco lavoro.
Già intimamente gelosa di Daniela, Cecilia deve digerire di vedere l’ex moglie dell’amante seduta al suo fianco in occasione della cerimonia di premiazione di Margot.
Premiazione che ha avuto un intrigante prologo. La giornalista, infatti, si presenta nell’ufficio dove Sebastian e Laura stanno preparandosi per la cerimonia, e con sguardo sibillino blocca Laura: deve parlarle. Castelli ha l’espressione di colui che sta camminando sui carboni accessi, e cerca di non lasciar parlare la giovane, ma lei prosegue. Margot confessa di essere consapevole di aver commesso falsi passi, ma se è migliorata il merito è solo di una persona: Laura. La pentola a pressione che stava diventando Sebastian si sfiata. Deve però riconoscere a se stesso che quella ragazza è ora per lui una mina vagante.
Cecilia ha un testimone che dichiara di aver visto un uomo alto che indossava un giaccone scappare dal luogo dell’aggressione di Zanasi, e teme possa essere Damiano. Il collega si infuria e le rinfaccia: “Con che diritto mi accusi?”.
Bauer però non è sereno e quando vede Viola e Brando scambiarsi un bacetto ironizza sulla facilità con la quale i due futuri sposi hanno fatto pace. Serena, che ha assistito alla sceneggiata, da parte sua lo accusa di non saper più amare e per questo si infastidisce nel vedere la felicità altrui. Damiano risponde che se non ha più fiducia nel prossimo la colpa è proprio sua, di Serena.
Rientrato a casa l’ispettore prende un giaccone e lo infila in un sacchetto della spazzatura, e poi inghiotte alcune pillole. La manica del giaccone beige è sporca di sangue.