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il colore del tuo forum 
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Di fronte alla madre, Cecilia si chiede: cosa ci faceva
quella ragazza con papà, e perchè?
Poi meraviglia Rossana affermando che l'ha persino
conosciuta, strappando alla madre una ulteriore menzogna: la vedova Castelli
nega che il marito le abbia mai parlato di lei.
Mai dire a un pazzo che è pazzo. Per Laura questa semplice
regola non fa testo in quanto continua ad infierire su Tommaso con questo
epiteto, e urlandogli la sua rabbia per aver falsato "un pezzo di memoria della
sorella". Ma per l'uomo la risposta è sempre la solita: la colpa è tutta e solo
di Daniele. Stolidamente la Beccaria prosegue nelle sue invettive, ora
insultanti, ora compiangenti.
Finalmente, visto l'esito negativo dei suoi insulti, Laura
si decide di passare al piano B ed inizia, molto mellifluamente, a trattare
Tommaso con dolcezza, ma senza per questo ottenere gli effetti sperati. Il
sindaco si rende conto che Laura ha paura di lui e gli rinfaccia che non vuole
essere trattato come un pazzo. La stilista non sa più che pesci pigliare e gli
propone di uscire a fare due passi: un po' d'aria, specifica, farà bene a
entrambi. Purtroppo in quell'istante suona il telefono, Tommaso si precipita
subito a strapparne i fili, ed anche quando poi squilla il cellulare (e sul
display appare il nome di Daniele) l'uomo se ne impossessa e lo
intasca.
Evidentemente deve poi aver accettato la proposta di Laura
perchè vediamo i due camminare sul marciapiede della via, dove Tommaso strattona
Laura fino a recarla di fronte al suo furgone. Qui, con una scusa, apre il
portellone e vi fa entrare Laura con la forza.
Le vacanze marine di Niccolò vengono bruscamente
interrotte dai messaggi disperati della sorella Cecilia. Per lei il fratello
deve conoscere la verità, e cioè che la madre stava divorziando perchè il padre
le aveva confessato di avere avuto una figlia con un'altra donna. Rossana non è
di questo parere. Falsamente ritiene che Niccolò non debba essere turbato
ulteriormente, e poi nessuno sa chi sia questa ragazza.
In un battibaleno Niccolò atterra a Torino dove, ancora
vestito da marinaretto ma con una improbabile giacca nera, è ora a colloquio con
madre e sorella. Nel sentir nominare il nome di Serena Bassani si fa scuro in
volto: è quella ragazza che ha messo i bastoni fra le ruote al suo progetto di
riqualificazione della valle, e solo l'intervento di Riccardo (da lui richiesto
quando ormai stava sprofondando nella melma) ha fatto sì che l'affare andasse
infine in porto... o in baita!
La stoccata finale la dà Cecilia informando i presenti che
Riccardo ha una storia sentimentale proprio con questa ragazza.
Trattata dallo scorbutico Foti come una mezza criminale,
Serena si trova ancora in commissariato assistita da Riccardo, quando un
poliziotto fa entrare Carol il cui interrogatorio potrebbe gettare luce
sull'accaduto.
La Grimani, dopo aver illustrato gli avvenimenti che
l'hanno portata fin sulla soglia della camera di Alberto, spezza una lancia a
favore della Bassani in quanto ritiene che non abbia nulla a che fare con la
morte dell'imprenditore, ed a conferma della sua opinione spiega che la ragazza
non sarebbe stata tanto stupida da aprirle la porta.
Il ladro di testamenti è persona scrupolosa e perfettina.
Ha infatti inserito il foglio stilato dal Castelli in una busta gialla formato
A4 che ora si trova fra le mani del mandante del furto: Corrado
Braschi.
Apertala scrupolosamente con un tagliacarte, Corrado ne
estrae il foglio ed inizia a leggerne il contenuto, con aria sorniona e
compiaciuta.
La parte interessante del testamento olografico (che
comunque non sarebbe valido perchè non controfirmato da due testimoni) sta in
queste parole:
"... omissis... la totalità dei miei beni va divisa in
parti uguali fra mia figlia Cecilia, mio figlio Niccolò e l'altra mia figlia
Serena Bassani. Dispongo che le quote azionarie vengano assegnate alla madre di
ques'ultima, Carol Grimani per il 30% ed a mio figlio Niccolò per il restante
70%.
A mia moglie Rossana un adeguato vitalizio mensile ma solo
a condizione che rinunci spontaneamente al suo diritto
sull'eredità".
Dopo il testamento falsificato da Carol, un altro che
viene occultato. Chi la fa, l'aspetti!
quella ragazza con papà, e perchè?
Poi meraviglia Rossana affermando che l'ha persino
conosciuta, strappando alla madre una ulteriore menzogna: la vedova Castelli
nega che il marito le abbia mai parlato di lei.
Mai dire a un pazzo che è pazzo. Per Laura questa semplice
regola non fa testo in quanto continua ad infierire su Tommaso con questo
epiteto, e urlandogli la sua rabbia per aver falsato "un pezzo di memoria della
sorella". Ma per l'uomo la risposta è sempre la solita: la colpa è tutta e solo
di Daniele. Stolidamente la Beccaria prosegue nelle sue invettive, ora
insultanti, ora compiangenti.
Finalmente, visto l'esito negativo dei suoi insulti, Laura
si decide di passare al piano B ed inizia, molto mellifluamente, a trattare
Tommaso con dolcezza, ma senza per questo ottenere gli effetti sperati. Il
sindaco si rende conto che Laura ha paura di lui e gli rinfaccia che non vuole
essere trattato come un pazzo. La stilista non sa più che pesci pigliare e gli
propone di uscire a fare due passi: un po' d'aria, specifica, farà bene a
entrambi. Purtroppo in quell'istante suona il telefono, Tommaso si precipita
subito a strapparne i fili, ed anche quando poi squilla il cellulare (e sul
display appare il nome di Daniele) l'uomo se ne impossessa e lo
intasca.
Evidentemente deve poi aver accettato la proposta di Laura
perchè vediamo i due camminare sul marciapiede della via, dove Tommaso strattona
Laura fino a recarla di fronte al suo furgone. Qui, con una scusa, apre il
portellone e vi fa entrare Laura con la forza.
Le vacanze marine di Niccolò vengono bruscamente
interrotte dai messaggi disperati della sorella Cecilia. Per lei il fratello
deve conoscere la verità, e cioè che la madre stava divorziando perchè il padre
le aveva confessato di avere avuto una figlia con un'altra donna. Rossana non è
di questo parere. Falsamente ritiene che Niccolò non debba essere turbato
ulteriormente, e poi nessuno sa chi sia questa ragazza.
In un battibaleno Niccolò atterra a Torino dove, ancora
vestito da marinaretto ma con una improbabile giacca nera, è ora a colloquio con
madre e sorella. Nel sentir nominare il nome di Serena Bassani si fa scuro in
volto: è quella ragazza che ha messo i bastoni fra le ruote al suo progetto di
riqualificazione della valle, e solo l'intervento di Riccardo (da lui richiesto
quando ormai stava sprofondando nella melma) ha fatto sì che l'affare andasse
infine in porto... o in baita!
La stoccata finale la dà Cecilia informando i presenti che
Riccardo ha una storia sentimentale proprio con questa ragazza.
Trattata dallo scorbutico Foti come una mezza criminale,
Serena si trova ancora in commissariato assistita da Riccardo, quando un
poliziotto fa entrare Carol il cui interrogatorio potrebbe gettare luce
sull'accaduto.
La Grimani, dopo aver illustrato gli avvenimenti che
l'hanno portata fin sulla soglia della camera di Alberto, spezza una lancia a
favore della Bassani in quanto ritiene che non abbia nulla a che fare con la
morte dell'imprenditore, ed a conferma della sua opinione spiega che la ragazza
non sarebbe stata tanto stupida da aprirle la porta.
Il ladro di testamenti è persona scrupolosa e perfettina.
Ha infatti inserito il foglio stilato dal Castelli in una busta gialla formato
A4 che ora si trova fra le mani del mandante del furto: Corrado
Braschi.
Apertala scrupolosamente con un tagliacarte, Corrado ne
estrae il foglio ed inizia a leggerne il contenuto, con aria sorniona e
compiaciuta.
La parte interessante del testamento olografico (che
comunque non sarebbe valido perchè non controfirmato da due testimoni) sta in
queste parole:
"... omissis... la totalità dei miei beni va divisa in
parti uguali fra mia figlia Cecilia, mio figlio Niccolò e l'altra mia figlia
Serena Bassani. Dispongo che le quote azionarie vengano assegnate alla madre di
ques'ultima, Carol Grimani per il 30% ed a mio figlio Niccolò per il restante
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