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il colore del tuo forum 
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Sotto lo sguardo preoccupato di Rossana che le sta spiando
nel buio del giardino, Carol invita Serena sulla sua auto. Il taxi non arriva e
così la "mamma" si propone di accompagnarla alla stazione degli
autobus.
Ma Maurizio che fine ha fatto? Non era forse andato a
prelevarla davanti al carcere?
L'orario tardo della sera fa sì che Carol inviti la
Bassani a casa propria, dove le propone di trascorrere la notte. Mentre bevono
una tisana prima di coricarsi, madre e figlia (anche se ancora non lo sanno)
parlano di quello che è accaduto a villa Castelli, e la Grimani confessa a
Serena di aver riconosciuto in lei se stessa quando aveva la sua età: la stessa
impulsività condita da un pizzico di incoscienza.
Il mattino dopo al posto della figlia Carol trova un suo
bigliettino nel quale, dopo averla ringraziata per
l'ospitalità, le comunica che è dovuta assentarsi perchè convocata dal suo
avvocato.
E' ancora seminuda, avvolta da una succinta vestaglietta
di seta rossa, quando Carol riceve la mattiniera visita di Ivan. Un po'
imbarazzata cerca di coprirsi quel tanto che può, ed al Bettini che la sollecita
nuovamente a lottare per mantenere le sue prerogative nella holding, Carol
confessa di essere stanca di combattere, e di sentirsi sola. Ivan le promette
che starà al suo fianco, non la lascerà sola e, con un buffetto sulla guancia,
l'assicura che l'aiuterà ad uscire da questo suo difficile momento.
Rossana, vendicativa come un elefante, rinfaccia a Niccolò
l'invito esteso a Carol per la "cena di famiglia", invito che ha dato
l'occasione alla sua acerrima nemica di prendere le parti dell'assassina di
Alberto, e questo solo per metterla in ulteriore difficoltà. L'occasione è
propizia affinché la rossa Grimani persegua nelle sue invettive contro l'odiata
cognata.
Non ancora paga del veleno fin lì sputato, Rossana mette
in guardia il figlio sul ruolo che ricoprirà Carol nella holding. E termina la
sua rampogna con un ultimatum: "Se ti schieri dalla parte di Carol ti schieri
contro di me".
Niccolò cerca allora comprensione dall'amico Riccardo,
esponendogli i propri dubbi e sollecitando il suo appoggio. Lo vuole alla
conduzione della holding come suo braccio destro, proprio come lo avrebbe voluto
Alberto se non fosse, nel frattempo, morto.
L'unico consiglio che il Braschi riesce a dargli è quello
di stare attento: Rossana lo metterà all'angolo, come un pugile suonato, se si
alleerà con Carol!
Ancora lacrime per Alessia che deve aver bevuto molto per
avere ulteriori lacrime da versare. Dopo aver aver fissato con sguardo morboso
le scure acque del Po, le inquina gettandovi dentro la pistola che ha sparato
ferendo Adriano.
Dopo aver distrutto la prova della sua colpevolezza,
Alessia si presenta in commissariato per... costituirsi? Quando però vede
Adriano, vivo e vegeto, seduto nell'ufficio del commissario Bettini, si dà alla
fuga, braccata con tempismo da Foti che l'accompagna a sedersi a fianco del
fratellastro. La coppia truffaldina si è ora ricostituita!
Il Riva prosegue nella sua campagna di autoespiazione
addossandosi tutte le colpe per le quali è accusato, ma difendendo Alessia
ossessivamente, non venendo, però, minimamente creduto. A quel punto la ferita
inizia a sanguinare e Adriano sviene fra le braccia dell'amante.
Qualche scrupolo inizia a radicare nell'animo duro di
Rossana, e parlando con Corrado si chiede se è giusto mentire così
spudoratamente ai propri figli. Cinicamente il Braschi non riesce a spiegarsi
queste remore tardive, e la incita a proseguire nella strada che entrambi hanno
intrapreso, anche se questo va contro al volere del defunto marito, e
padre.
E venne l'ora della lettura del testamento. Sorprendendo
tutti i presenti, il notaio comunica loro che il Castelli non ha lasciato
scritte le sue ultime volontà, lasciando basito Niccolò che non crede che il
padre, scrupoloso qual era, abbia potuto omettere un documento di vitale
importanza.
Fatto sta che, in mancanza di questo, l'eredità viene
divisa, per legge, in parti uguali fra gli eredi: Rossana, Cecilia e
Niccolò.
Il sorriso beffardo di Corrado incontra quello malizioso
di Rossana...
nel buio del giardino, Carol invita Serena sulla sua auto. Il taxi non arriva e
così la "mamma" si propone di accompagnarla alla stazione degli
autobus.
Ma Maurizio che fine ha fatto? Non era forse andato a
prelevarla davanti al carcere?
L'orario tardo della sera fa sì che Carol inviti la
Bassani a casa propria, dove le propone di trascorrere la notte. Mentre bevono
una tisana prima di coricarsi, madre e figlia (anche se ancora non lo sanno)
parlano di quello che è accaduto a villa Castelli, e la Grimani confessa a
Serena di aver riconosciuto in lei se stessa quando aveva la sua età: la stessa
impulsività condita da un pizzico di incoscienza.
Il mattino dopo al posto della figlia Carol trova un suo
bigliettino nel quale, dopo averla ringraziata per
l'ospitalità, le comunica che è dovuta assentarsi perchè convocata dal suo
avvocato.
E' ancora seminuda, avvolta da una succinta vestaglietta
di seta rossa, quando Carol riceve la mattiniera visita di Ivan. Un po'
imbarazzata cerca di coprirsi quel tanto che può, ed al Bettini che la sollecita
nuovamente a lottare per mantenere le sue prerogative nella holding, Carol
confessa di essere stanca di combattere, e di sentirsi sola. Ivan le promette
che starà al suo fianco, non la lascerà sola e, con un buffetto sulla guancia,
l'assicura che l'aiuterà ad uscire da questo suo difficile momento.
Rossana, vendicativa come un elefante, rinfaccia a Niccolò
l'invito esteso a Carol per la "cena di famiglia", invito che ha dato
l'occasione alla sua acerrima nemica di prendere le parti dell'assassina di
Alberto, e questo solo per metterla in ulteriore difficoltà. L'occasione è
propizia affinché la rossa Grimani persegua nelle sue invettive contro l'odiata
cognata.
Non ancora paga del veleno fin lì sputato, Rossana mette
in guardia il figlio sul ruolo che ricoprirà Carol nella holding. E termina la
sua rampogna con un ultimatum: "Se ti schieri dalla parte di Carol ti schieri
contro di me".
Niccolò cerca allora comprensione dall'amico Riccardo,
esponendogli i propri dubbi e sollecitando il suo appoggio. Lo vuole alla
conduzione della holding come suo braccio destro, proprio come lo avrebbe voluto
Alberto se non fosse, nel frattempo, morto.
L'unico consiglio che il Braschi riesce a dargli è quello
di stare attento: Rossana lo metterà all'angolo, come un pugile suonato, se si
alleerà con Carol!
Ancora lacrime per Alessia che deve aver bevuto molto per
avere ulteriori lacrime da versare. Dopo aver aver fissato con sguardo morboso
le scure acque del Po, le inquina gettandovi dentro la pistola che ha sparato
ferendo Adriano.
Dopo aver distrutto la prova della sua colpevolezza,
Alessia si presenta in commissariato per... costituirsi? Quando però vede
Adriano, vivo e vegeto, seduto nell'ufficio del commissario Bettini, si dà alla
fuga, braccata con tempismo da Foti che l'accompagna a sedersi a fianco del
fratellastro. La coppia truffaldina si è ora ricostituita!
Il Riva prosegue nella sua campagna di autoespiazione
addossandosi tutte le colpe per le quali è accusato, ma difendendo Alessia
ossessivamente, non venendo, però, minimamente creduto. A quel punto la ferita
inizia a sanguinare e Adriano sviene fra le braccia dell'amante.
Qualche scrupolo inizia a radicare nell'animo duro di
Rossana, e parlando con Corrado si chiede se è giusto mentire così
spudoratamente ai propri figli. Cinicamente il Braschi non riesce a spiegarsi
queste remore tardive, e la incita a proseguire nella strada che entrambi hanno
intrapreso, anche se questo va contro al volere del defunto marito, e
padre.
E venne l'ora della lettura del testamento. Sorprendendo
tutti i presenti, il notaio comunica loro che il Castelli non ha lasciato
scritte le sue ultime volontà, lasciando basito Niccolò che non crede che il
padre, scrupoloso qual era, abbia potuto omettere un documento di vitale
importanza.
Fatto sta che, in mancanza di questo, l'eredità viene
divisa, per legge, in parti uguali fra gli eredi: Rossana, Cecilia e
Niccolò.
Il sorriso beffardo di Corrado incontra quello malizioso
di Rossana...
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