Puntata 29 settembre - la morte di Donatella?

Non si sa come, ma Valerio e la polizia si sono lasciati sfuggire Donatella e Adriano. Il commissario è inviperito, e un agente scopre che madre e figlio sono scappati sparando alla serratura della porta del garage. Si rendono così conto che la Navarro è armata di pistola.
I due fuggitivi stanno percorrendo la strada che porta al confine su un’auto rubata. Guida Riva tenuto però sotto pressione dalla pistola che la madre gli punta al volto. Deridendo l’ingenuità del figlio, Donatella gli confessa che in realtà ha conosciuto uomini ben peggiori del marito abbandonato, e che è fuggita solo perché non aveva nessuna intenzione di prendersi cura di una famiglia. I due fuggiaschi si rinfacciano i rispettivi torti.
Jacopo non riesce a mettersi in contatto con la complice e rifiuta l’invito a cena del padre. Sebastian voleva che Laura ed i figli si conoscessero meglio e più intimamente. Il presidente della holding auspica alla futura moglie che loro quattro formino una bella e unita famigliola.
Nel frattempo la famigliola persa da Matilda è al centro delle recriminazioni della donna. Ettore, che non sa più che parole trovare per consolarla, ribadisce che non tutti gli uomini sono crudeli come Sebastian, e così dicendo le sfiora la mano, che prontamente la Herrera sottrae al contatto.
Perciò si limita a mormorarle: “Ci sarò sempre, se lo vorrai”.
Un’altra persona che deve consolare una afflitta e disperata Carol è la figlia Serena. La Grimani, angosciata e piangente, si accusa di aver sbagliato nuovamente tutto, ma la Bassani cerca di lenire il suo dispiacere affermando di essere certa che tutto si sistemerà per il meglio, è sicura che la polizia troverà in tempo Riva e la madre prima che quest’ultima possa fargli del male.
Zeno rinfaccia a Viola di cercare emozioni troppo forti e lui non sa se riuscirà a tenerle il passo. Chissà, gli mormora la Castelli, forse prima o poi riuscirà anche a fermarsi. Ed è proprio quello che il trainer sperava di udire dalla sua voce, anche se poi Viola ribadisce che la sua paura è quella che, una volta lasciatasi conquistare, lui la lascerà.
Damiano non riesce a nascondere la sua meraviglia nell’udire che Cecilia vuole entrare in polizia. Il lavoro degli agenti dell’ordine è pericoloso e non basta l’entusiasmo per affrontarlo, ma la ragazza è decisa. Anzi, si fa promettere da Bauer il suo appoggio.
Viola fa visita a Cecilia per conoscere le sue condizioni di salute, e la cugina la informa del furto subito la sera precedente. Quando la sorella di Serena cita casualmente le maschere bianche che le due ladre indossavano, un flash back illumina la mente della guatemalteca: ne aveva scorta una simile proprio nell’armadietto di Maya. E ricorda, inoltre, quando scoprì l’amica nell’ufficio della cugina.
Recatasi in palestra, con una forcina Viola scassa l’armadietto di Maya trovandovi quasi subito la maschera incriminata. E quando la sua futura rivale la cerca e non la trova, è Viola che gliela mostra accusandola del furto a villa Castelli. Interviene Esmeralda che ironicamente la critica: da che pulpito viene la predica! Ma c’è di più. Per la titolare della palestra Viola è solo gelosa di loro due perché, anche lei, vorrebbe provare le stesse emozioni che le ladre hanno nel corso dei furti.
Improvvisamente Adriano accelera e l’auto prende sempre più velocità sulla strada per fortuna deserta; Donatella si spaventa e gli ordina di rallentare…
Poco dopo, sulla strada, si intravedono sparsi i rottami dell’auto rubata. Donatella e Adriano riprendono i sensi, ma la donna non ce la fa.


Ultima modifica di -francis- il Ven Set 30 2011, 13:49 - modificato 1 volta.