Puntata 23 maggio - Niccolò nei guai

Laura è soddisfatta che Sebastian stia dalla sua parte, nonostante la relazione che ella stessa ha avviato con Niccolò. Per non smentirsi la rossa ex venditrice di straccetti stuzzica Castelli insinuando che lui la desidera, e questo desiderio la riempie di soddisfazione perché sa che è un ulteriore potere nelle sue mani. L’espressione di Sebastian quando Laura gli sfiora le labbra con le sue lascia intuire quanto la Beccaria abbia ragione!
Serena è furiosa con Viola perché ha osato mettersi a trattare con il sequestratore di Damiano come se fosse al mercato ad acquistare un chilo di patate. Ma la Castelli mora si difende in quanto sa, per esperienza, che non ci si deve mai mettere in condizioni di sudditanza contro il nemico. Sarà, però la sorellastra minaccia di ucciderla con le sue stesse mani nel caso che a Bauer venga fatto del male.
Viola la tranquillizza: se l’ex complice avesse capito che lei lo teme, avrebbe incassato il denaro e ucciso sicuramente il prigioniero. Ma per Cecilia c’è una sola soluzione che Serena deve adottare: denunciare il rapimento del poliziotto alla Polizia.
Mauro e Donatella si incontrano al bar del centro commerciale. L’uomo si rammarica perché la sera precedente fra loro non è successo nulla di erotico, e invita la donna a trascorrere un piacevole pomeriggio in sua compagnia in un alberghetto discreto. L’uomo, dopo i vari messaggini infuocati che si sono scambiati nel corso della notte precedente, è talmente sicuro che la De Brandi accetti con piacere di godere con lui un pomeriggio di sesso, che non crede alle proprie orecchie quando Donatella, cambiando improvvisamente espressione, minaccia di telefonare alla moglie e farle leggere i roventi messaggi che conserva nella segreteria telefonica del suo cellulare.
Ma ciò non succederà se il funzionario rilascerà immediatamente l’attestazione di qualità della società di Jacopo. In caso contrario renderà inoltre di pubblico dominio che lui, negando questa attestazione, vuole solo agevolare la società del figlio, concorrente.
Tutta soddisfatta Donatella consegna a Carol il documento carpito con l’inganno, ma invece di vedere la socia contenta nota sul suo viso del disgusto. La Grimani vuol sapere come ha fatto la De Brandi ad ottenere così in fretta quella attestazione, e quando la repulsione aumenta sul viso di Carol nell’udire dalla dirimpettaia che ha usato la furbizia, la “pura” Carol si sente rinfacciare: “Ho usato i tuoi vecchi metodi”.
La verità è che Carol si è sentita scavalcata per non essere stata avvisata prima dell”operazione”, ma quando Donatella, scocciata da tanta e inaspettata integrità propone di stracciare il documento, la Grimani la blocca subitaneamente.
Valentino Piperno viene interrogato da Valerio. Il commissario, dopo aver anche interrogato gli altri dipendenti del JC, e dopo aver comunicato all’uomo che il socio è stato trovato assassinato, vuole sapere se Alfonso è stato minacciato, e da chi. Valentino è reticente, ma quando Bettini minaccia di chiudergli il locale, alla fine confessa che il conte ha avuto un grosso litigio con Niccolò Castelli.
Quest’ultimo è a colloquio con la madre; Rossana vuole capire perché il figlio invece di confidarsi con lei vendeva il suo corpo a vogliose matrone. Il figlio si giustifica affermando che stava fuggendo dalle sue infelicità: voleva essere e sentirsi un altro.
Ma lui è Niccolò Castelli… ed è proprio a lui che Valerio, entrato nella barca assieme ad altri poliziotti, intima di seguirlo in caserma per essere interrogato sulla morte del conte Alfonso Gaddi.