Puntata 31 agosto - Il ritratto non serve più: Greta è Matilda!

Adriano, quando si rende di quello che gli sta succedendo, prima si infuria con Carol e poi la supplica di non permettere che lo internino. Purtroppo il dott. Correntini è munito di tutta la documentazione necessaria che gli permette, a norma di legge, di ricoverare il Riva coattamente.
Acciuffato dai due infermieri/energumeni Adriano viene trascinato fuori dall’abitazione e portato nella sua stanza in clinica… più che una stanza praticamente una cella, con le sbarre alla finestra e dove viene rinchiuso a chiave.
Mentre Carol sta piangendo le sue lacrime di coccodrillo confortata da Serena, Adriano rifiuta di sottoporsi alla terapia prevista dallo psichiatra. Cerca di scappare ma viene prontamente riacciuffato.
Serena doveva accompagnare Cecilia ad una serata di gala all’Università, ma la telefonata della madre disperata le aveva fatto cambiare idea. Invece di stare accanto alla sorella sofferente - la quale ha iniziato a bere alcolici e ad impasticcarsi, trovandosi tutta sola nella immensa villa Castelli – la Bassani ha preferito portare le sue parole di conforto a Carol. Chiede pertanto a Damiano se può fare da cavaliere alla sorella.
Messo alle strette dalle domande di Greta, Ettore afferma che il disegno lo ha fatto lui, dopo la cena della sera precedente. Disegnare le persone che gli piacciono è un suo hobby, ma la direttrice dell’istituto non gli crede, e per avere una conferma alle parole dell’uomo gli chiede di farle un altro ritratto, subito. Ferri inizia a recitare la parte dell’innocente offeso: voleva donarle il suo ritratto come regalo di commiato. Però si è reso conto di aver sbagliato, ha sopravalutato la sua sensibilità e irritato la invita a lasciare la barca, non prima, però, di aver stracciato il tanto vituperato disegno.
Si rifà viva Laura, e lo fa telefonando a Valerio e comunicando all’ex marito di essere di ritorno da Roma, dove si era recata per un breve soggiorno ospite della figlia Francesca. Il commissario la informa subito che Sebastian l’ha cercata.
Castelli, nel frattempo, è a pranzo con Viola alla quale chiede come mai, fra tanti sport molto più femminili, abbia scelto di praticare proprio la boxe. “Forse perché ho preso da te e non dalla mamma” gli risponde la figlia, e a questo punto è inevitabile che Viola chieda al padre di parlarle della madre della quale la ragazza non ha nessun ricordo.
E Castelli racconta: il padre di Matilda era un uomo molto potente e facoltoso mentre lui, Sebastian, non era nessuno, solo un suo dipendente. Però lui e Matilda si amavano e si vedevano di nascosto, fino a quando la ragazza decise di rendere pubblica la loro relazione presentandolo al padre. Le sue appassionate parole furono tanto convincenti che il boss benedisse le loro nozze.
Greta, rientrata nel suo ufficio, apre un cofanetto dal quale estrae due babbuccine da neonato ed una foto che fissa piangendo. L’immagine ritrae Sebastian in compagnia di due bambini: un maschietto ed una femminuccia.